Roma, ieri intorno alle 19, l’ex ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, è stato ucciso. Si trovava al Parco degli Acquedotti probabilmente per un appuntamento, ma in realtà gli avevano teso un agguato. Un uomo vestito da runner, difficile da distinguere dato che si confondeva con gli altri passanti, gli ha sparato a distanza ravvicinata. Un colpo netto che gli ha trapassato la testa all’altezza dell’orecchio sinistro. Non c’è stato niente da fare per il Diabolik, che a soli 53 anni è morto sul colpo. L’assassino si è subito dato alla fuga e per ora non c’è traccia.
Le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile che in queste ore sta ascoltando i testimoni, sperando che ricordino qualche particolare utile. Le telecamere di sorveglianza hanno fornito le immagini del killer, ma avendo il volto coperto è ancora difficile da identificare.
Subito dopo l’esecuzione, sul posto è arrivato il fratello di Fabrizio urlando: “Voglio vedè mio fratello. Lasciatemi passare”. In seguito è arrivata anche Angela, la sorella: “Io sto qui, aspetto mio fratello. Mi hanno chiamata tutti, si sta mobilitando il mondo per mio fratello, stanno venendo tutti”. Insieme a loro anche tanti amici e conoscenti, riuniti sul luogo del delitto per piangere l’ex ultras.