Le analisi hanno evidenziato la presenza di testosterone 11 volte superiore rispetto alla norma ed il marciatore altoatesino Alex Shwazer si troverebbe ancora sulla graticola. I dati sono stati rivelati dalla Gazzetta dello Sport che ha reso note le analisi effettuate dallo sportivo, nelle quali solo il secondo test effettuato è risultato positivo, seguito da 15 analisi a referto negativo. Il legale di Shwazer, Gerhard Brandstatter, si è dichiarato amareggiato dalle accuse considerandole “false e mostruose“, mentre l’agente del marciatore ha assicurato chiarimenti in virtù della raccolta dati in corso.
Che sia una notizia vera o falsa, la possibile ricaduta del trionfatore nella 50 chilometri in Coppa del mondo a Roma, desta enormi sospetti seguita dalla possibilità di un’eliminazione definitiva dalla scena sportiva, ovviamente in caso di positività. L’ultima vittoria era apparsa come la riaffermazione di un talento sportivo che aveva dimostrato di essere umano e di aver lottato contro il doping. Comincia ora a proporsi anche il problema collegato ad i giochi di Rio, per i quali Shwazer è classificato proprio grazie alla vittoria a Roma.
Alex Shwazer potrebbe essere ancora invischiato nelle droghe sportive? Avrebbe ancora tentato quella strada dopo una squalifica di 3 anni ed 8 mesi? Dopo quella scoperta da parte dell’opinione pubblica, il 31enne di Vipiteno era stato seguito da Sandro Donati, guru dell’antidoping. Donati ha aiutato l’atleta a seguire un percorso di redenzione e disintossicazione, poiché si sa che questi prodotti creano una dipendenza non solo a livello fisico, ma anche mentale. Nel 2015 il “tutor” di Shwazer ha garantito la disintossicazione del protetto il che ha permesso il suo ritorno sulla scena sportiva.