Brexit, cosa ne pensano le università britanniche

BrexitBrexit – Sono stati ben 103 i rettori e i vicedirettori degli istituti universitari del Regno Unito ad inviare una lettera al quotidiano inglese Independent per dichiararsi favorevoli a restare nella Comunità Europea.

I dati contenuti nella lettera, firmata dai dirigenti dei maggiori atenei dello stato tra cui Oxford, Cambridge, London School of Economics ed Edimburgo, evidenziano l’utilità per il Paese di appartenere all’Unione Europea. Essi ritengono che l’uscita influenzerebbe molto negativamente il sistema universitario, che resta un pilastro importante dell’economia nazionale. Sono infatti 73 i miliardi di sterline che ogni anno entrano nelle casse del Paese grazie alle università e quasi 4 di questi vengono generati da studenti provenienti dagli altri paesi dell’Unione.

L’Unione fornisce alle università britanniche cospicui contributi finanziari per permettere agli istituti accademici progetti di ricerca ed innovazione nei campi della medicina e dell’ambiente, senza i quali tutto ciò non sarebbe realizzabile. Uscirne significherebbe quindi perdere, oltre che studenti stranieri, moltissimi cervelli attratti dalla ricerca, autoescludendosi così dal mercato e perdendo la posizione conquistata nella ricerca scientifica.

Uscire dall’Ue significherebbe un aumento delle tasse universitarie per gli europei e questo, quasi sicuramente, porterebbe a una netta diminuzione di iscrizioni da parte di stranieri e così dei proventi universitari e mettendo in difficoltà i 380.000 lavoratori del campo.