In un fatidico giorno di giugno che potrebbe cambiare le sorti mondiali, la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall’Unione Europea grazie ad un referendum, vinto con il 51% dei voti. La notizia della vincita dei “leave” era scontata per alcuni, mentre per altri è stata scioccante. Ci vorranno anni prima che la separazione sia effettiva, ma l’intero continente europeo trema per le conseguenze che il Brexit porterà.
A risentirne, sarebbe anche la Premier League, il massimo campionato inglese. I giocatori facenti parte dell’Unione Europea verrebbero infatti a costare circa il 20% in più. Inoltre, i vari club non potrebbero più beneficiare del libero commercio dei giocatori con passaporto europeo, arrivando a richiedere il permesso di lavoro per tutti i tesserati. I calciatori internazionali, quindi, potrebbero vivere un momento di difficoltà.
La Brexit andrà anche a colpire il mercato giovanile. Secondo l’articolo 19 della Fifa, i giocatori di età inferiore ai 18 anni non potranno trasferirsi in un paese non facente parte dell’Unione Europea. Ciò significa che grandi club come Manchester United e Arsenal non potranno più puntare sui giovani talenti stranieri.
Oltre a calcio, a risentire dell’effetto Brexit saranno anche cricket e rugby che vedranno lo stesso problema nel tesseramento dei loro giocatori. Si spera quindi che le norme che verranno imposte non siano così rigide e che la Gran Bretagna possa favorire i giovani talenti locali.