Notte tragica per i cittadini turchi di Istanbul, un altro attentato, uno dei più tragici che ha interessato la città. E’ avvenuto ieri sera, alle 21 e 10 circa all’aeroporto Ataturk, uno degli scali europei più movimentati. Secondo la polizia locale la dinamica, ancora da chiarire nei dettagli, avrebbe visto ben sette soggetti arrivare all’aeroporto a bordo di un taxi. Hanno aperto il fuoco al terminal degli arrivi e in seguito tre di loro si sono fatti esplodere. La stima di morti e feriti è sconvolgente: le ultime indagini contano 36 morti e 150 feriti. Nell’attacco sono morte persone tra agenti di polizia e cittadini stranieri.
L’atto terroristico non è ancora stato rivendicato ma il premier turco, Binali Yildirim, punta il dito con sicurezza verso l’Isis. Per quanto riguarda la supposizione delle sette persone coinvolte il primo ministro non conferma con sicurezza. Intanto un quarto soggetto è stato arrestato, mentre la possibilità che altri 3 siano fuggiti è da tenere come ipotesi. Yildirim, comunque, assicura la considerazione di ogni pista da parte delle autorità competenti che si stanno occupando della vicenda e della sicurezza del paese.
La Turchia resta sotto il mirino, in quanto fa parte della coalizione guidata dagli statunitensi contro lo Stato Islamico, ma questo attentato pare sia uno dei più drammatici che ha colpito il paese. Nel frattempo l’aeroporto è stato evacuato e chiuso per 5 ore, mentre tutt’ora è stato parzialmente riaperto. Naturalmente si sta facendo il possibile per evitare troppi scali a Istanbul, deviandoli verso Smirne. La compagnia turca Turkish Airlines ha annunciato la sua decisione di annullare o rimborsare i biglietti emessi fino al 31 di Luglio ai propri clienti.
Intanto arrivano le solidarietà dei paesi esteri: Hilary Clinton si fa portavoce per gli americani, mentre Renzi invia il proprio cordoglio. E ancora i britannici fanno sentire la propria vicinanza tramite il ministro degli Esteri Philip Hammond: “Sconvolti dall’attacco di Istanbul. I pensieri vanno alle persone colpite. Siamo pronti a dare aiuti”. Il presidente turco Erdogan, inoltre, aggiunge che il suo paese non smetterà di combattere le organizzazioni terroristiche “fino alla fine”.