LOS ANGELES – Ennesima sparatoria tra la polizia e un giovane di colore finita in tragedia negli USA. La vittima era Carnell Snell Jr, afroamericano 18enne di Los Angeles, che, secondo la ricostruzione, è stato ucciso dagli agenti dopo un inseguimento in auto. Con lui ci sarebbe stato un altro ragazzo, che però è riuscito a fuggire. Dopo la sparatoria, la zona si è subito affollata di dimostranti che hanno occupato la strada chiedendo chiarezza sul caso in quanto sembra che gli agenti abbiano aperto il fuoco nonostante il ragazzo fosse disarmato e, secondo alcuni testimoni, avesse alzato le mani in segno di resa. A pochi metri dall’auto che Carnell ha abbandonato è stata però ritrovata una pistola, ma non è stato ancora chiarito a chi appartenesse.
Stando alle prime di ricostruzioni, l’inseguimento è avvenuto ieri intorno alle ore 13 (ora locale). Gli agenti intervenuti sul posto hanno segnalato al veicolo guidato da Carnell di accostare, avendo il sospetto che si trattasse di un mezzo rubato. L’afroamericano però ha ignorato l’ordine proseguendo lungo la strada, abbandonando il veicolo poco dopo cercando di fuggire a piedi. Con lui c’era un’altra persona che è riuscita a far perdere le proprie tracce agli agenti. Carnell invece è stata raggiunto sul retro di un edificio, a pochi passi dalla sua abitazione, dove gli agenti hanno aperto il fuoco uccidendolo. “Mi trovavo in strada con alcuni amici quando ho visto mio fratello fuggire di corsa – ha raccontato Trenell Snell, sorella 17enne della vittima – I poliziotti che sono arrivati l’hanno ammazzato, hanno ammazzato mio fratello”.
Nelle ultime settimane, casi simili a quello del giovane afroamericano si sono verificati a Tulsa (Arizona), a Charlotte (North Carolina) e a San Diego (Califonia). La dinamica dei fatti vede sempre un giovane di colore, spesso minorenne, che viene, per un motivo o per un altro, ucciso dalla polizia in strada. Sul luogo della tragedia si riunisce sempre un gruppo di persone che bloccano la zona, tra cui i membri del “Black Lives Matter” (La vita dei neri conta), gruppo ormai noto come portavoce della protesta contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. “Il ragazzo è stato ucciso mentre teneva le mani in alto” ha denunciato il movimento.