COLOMBIA – Il Comitato per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace ha deciso di premiare quest’anno il presidente colombiano Juan Manuel Santos, in carica dal 7 agosto 2010. Il leader ha recentemente guidato il Paese verso accordi atti a mettere fine al conflitto con i guerriglieri delle FARC, uno scontro che dura da oltre 50 anni. “Sono sopraffatto, molto grato e sorpreso – ha commentato Santos – Il premio è estremamente importante per il futuro del processo di pace”. Il riconoscimento, hanno fatto sapere da Oslo, è anche un tributo al popolo colombiano ed un omaggio alle sue vittime.
Nonostante gli sforzi del presidente per siglare gli accordi di pace, la maggior parte dei colombiani ha votato “no” al referendum. Questo però non ha invalidato l’intenzione di Santos ma solo uno specifico accordo con le FARC. Subito dopo il referendum infatti, Santis ha incoraggiato tutte le parti a partecipare alla stesura e approvazione di nuovi negoziati. “Noi speriamo che l’assegnazione del Nobel dia al presidente Santos la forza di continuare i suoi sforzi – ha commentato il Comitato di Oslo – Il premio va simbolicamente anche a tutti quelli che nel suo paese hanno lottato per far avanzare la pace”.
“Anche i guerriglieri avrebbero meritato il Nobel per la Pace” ha commentato Ingrid Betancourt, ex ostaggio franco-colombiano delle FARC in Colombia dopo l’assegnazione del premio. Un altro candidato era Edward Snowden, informatico statunitense considerato da molti un eroe per aver svelato il programma di spionaggio americano dell’NSA. Anche gli abitanti delle isole greche, in particolare di Lesbo, si erano fatti avanti per l’assegnazione del Nobel avendo salvato migliaia di vite da quando è scoppiata la crisi dei migranti. Infine, tra i nomi che erano circolati come possibili vincitori c’era la cancelliera tedesca Angela Merkel, papa Francesco e Denis Mukwege, medico congolese che ha salvato migliaia di donne vittime di stupro.