PALMIRA, SIRIA – Nuove e tragiche informazioni arrivano dal sito archeologico della città siriana di Palmira, dove sorgeva un antico teatro romano. Da quanto appreso sembra che i miliziani dell’ISIS, rientrati in possesso della città a dicembre, abbiamo causato imponenti danni al sito considerato un patrimonio dell’UNESCO. “Le immagini satellitari mostrano significativi danni al Tetrapilo e al teatro romano” hanno dichiarato le autorità competenti”. Benché non si riesca a definire con chiarezza i danni provocati alla struttura, sembra chiarò però la maggior parte dei reperti sia stato distrutto.
Nella città di Palmira, come in molte altre, l’ISIS si è reso responsabile di un’infinita serie di crimini contro l’umanità ma anche contro il patrimonio storico delle zone che occupavano. Il sito archeologico che sorgeva nella provincia di Homs, nella Siria centrale, non ha certo fatto eccezione e già durante la prima occupazione i danni che aveva riportato l’antico teatro erano stati molti. Le forze di Damasco aveva liberato la città a marzo, non prima però che il custode del sito, l’archeologo siriano Khaled Asaas, fosse decapitato. Da dicembre però le forze dell’ISIS hanno di nuovo occupato la città.
Secondo quanto si è appreso dall’American Schools of Oriental Reasearch, le immagini del satellite non sono abbastanza chiare per definire l’entità del danno causato all’antico teatro romano. “In base ai nostri calcoli – hanno dichiarato – i nuovi danni potrebbero essere stati provocati tra il 26 dicembre 2016 e il 10 gennaio 2017”. Il Tetrapilo, che negli anni sessanta era stato parzialmente restaurato, contava in totale 16 colonne ma solo 2 sono rimaste in piedi a seguito di una deliberata opera di distruzione, eseguita probabilmente con degli esplosivi. “La maggior parte della struttura è stata gravemente danneggiata”.