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Crisi Milan: “mercato approssimativo e confusione tattica”

Crisi Milan – Domenica scorsa a Benevento si è consumato quello che si può definire un dramma calcistico per il Milan del neo allenatore Gennaro Gattuso. Infatti, la squadra milanese ha pareggiato 2 a 2 in una partita incredibile e storica, sia perché il Benevento ha conquistato il suo primo punto in Serie A e sia perché ha segnato un goal all’ultimo minuto con il suo portiere Brignoli.

La crisi del Milan: mercato approssimativo

La crisi del Milan non è sicuramente attribuibile al nuovo allenatore Gattuso, ma inizia da lontano e precisamente dal mercato estivo. Quest’estate la società rossonera ha effettuato una campagna acquisti faraonica, spendendo circa 230 milioni per acquistare molti giocatori.

Ma fino a questo momento il mercato si sta rivelando fallimentare. Il giocatore che doveva essere il leader indiscusso della squadra, Leonardo Bonucci, ha ampiamente deluso le aspettative.

La scorsa estate il suo acquisto era stato accompagnato dall’entusiasmo di tifosi, allenatore e società, che addirittura gli aveva affidato la fascia da capitano, a spese di Montolivo. L’ex difensore bianconero è stato protagonista di brutte prestazioni e ha denotato insicurezza e scarsa personalità.

Nel reparto centrale del campo il giovane Kessie, strappato alla concorrenza della Roma, ha avuto un inizio promettente, ma progressivamente si è perso. Infine in attacco l’acquisto più oneroso Silva, pagato 38 milioni, ha segnato qualche goal in Europa League, ma in campionato è stato finora la riserva di Kalinic.

Il bomber ex Fiorentina ha confermato di essere un buon attaccante, ma con una scarsa vena realizzativa.

Molti addetti ai lavori hanno concordato nell’affermare che forse sarebbe stato meglio acquistare qualche giocatore in meno, ma con più qualità, specie in attacco. In generale l’impressione è che la campagna acquisti sia stata condotta senza una strategia precisa e in maniera avventata.

Le responsabilità di Montella

Nell’analizzare la stagione rossonera non si può non citare l’ex allenatore Vincenzo Montella, esonerato circa 2 settimane fa. L’anno scorso era stato protagonista di una grande stagione insieme alla sua squadra, portandola in Europa e vincendo un trofeo,cioè la Supercoppa Italiana, contro la Juventus.

In questa stagione invece non è riuscito a prendere in mano la situazione e a dare un’anima e un’identita di gioco alla squadra,nonostante il mercato estivo e la vittoria nei preliminari di Europa League aveva illuso un pò tutti.

Ma dopo qualche settimana la squadra è evaporata inesorabilmente, perdendo in maniera più o meno netta gli scontri diretti. Nonostante ciò la società aveva confermato la fiducia all’allenatore, confortata dal suo ottimismo e dalla consapevolezza che ci sarebbe voluto un pò di tempo, affinchè la squadra trovasse la sua quadratura.

Però il pareggio con il Torino del 26 novembre ha fatto precipitare la situazione e la società ha deciso di dare una scossa a tutto l’ambiente esonerando il mister, con il quale comunque aveva un buon rapporto.

Vincenzo Montella sicuramente ha qualche attenuante relativa al mercato estivo, agli infortuni e a un pizzico di sfortuna, ma ha anche molte responsabilità. In primis si è dimostrato confuso e con una strategia tattica poco chiara.

Infatti ha cambiato schema più volte confondendo le idee alla squadra e ha messo i suoi giocatori più validi come Suso e Bonaventura fuori ruolo o addirittura in panchina. Un altro grande errore è stato sicuramente la preparazione atletica, che è sembrata deficitaria.

La squadra rossonera è una delle squadre che corre meno in Serie A e secondo alcune voci di corridoio alcuni giocatori rappresentativi, Bonucci in primis, si erano lamentati della scarsa intensità degli allenamenti.

Lo stesso allenatore aveva licenziato un pò di tempo fa il suo preparatore atletico storico, e ciò aveva suscitato parecchie perplessità in tutto l’ambiente rossonero perchè aveva dimostrato le tante incertezze di Montella.

Siamo a metà stagione e il Milan sembra già tagliato fuori dalla lotta per le posizioni che contano,ma i tifosi e la società sperano che un allenatore grintoso e motivato come Gennaro Gattuso riesca a dare un senso a questa annata disgraziata.