Una delle specialità culinarie italiane più invidiate al mondo, la pizza napoletana, è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. Si tratta dell’ennesimo riconoscimento per una specialità che rappresenta un’eccellenza culinaria per la città di Napoli, e che continua ad essere uno dei piatti preferiti sia in Italia che all’estero.
L’arte di essere pizzaiuolo
Il comunicato ufficiale che decreterà che la pizza napoletana ha vinto, arriverà solo dopo il 9 dicembre. Quel giorno si chiuderanno definitivamente i lavori del comitato dell’Unesco e subito dopo partiranno i festeggiamenti. Non è solo la Pizza napoletana a essere premiata, ma soprattutto viene riconosciuta l’arte di essere pizzaiuolo.
Come dichiarato dal professor Pier Luigi Petrillo, consigliere dell’Unesco, il comitato ha inteso sottolineare e premiare la creatività dei pizzaioli. Essi con pochi ingredienti, come l’acqua e la farina, hanno saputo inventare un piatto, che ha ancora oggi ha un profondo valore culturale.
L’Unesco nella sua decisione finale ha sottolineato il grande valore sociale che ha la produzione della pizza a Napoli, in quanto ha contribuito a stimolare la creatività di tanti giovani, tirandoli fuori dalla marginalità sociale e inoltre ha creato condivisione tra i napoletani e i tanti turisti che popolano la città quotidianamente.
Non si può non sottolineare il grande impegno del Ministero delle politiche agricole per ottenere questo risultato.
Esso iniziato a redigere il dossier della candidatura nel lontano 2009, con l’aiuto della Regione Campania e delle associazioni dei pizzaiuoli. Questa vittoria non arriva del tutto inattesa.
Infatti circa 15 giorni fa il presidente della Coldiretti Roberto Monclavo aveva auspicato questo risultato.
Altri cibi riconosciuti dall’Unesco
La Pizza napoletana è solo l’ultimo esempio di un piatto valorizzato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Infatti in passato l’Unesco aveva deciso altre volte di premiare cibi tradizionali o ingredienti particolari. Vediamo alcuni esempi.
Nel 2010 è stata premiata la cucina messicana, considerata come religione, memoria e radice in Messico. L’ anno dopo invece è stato premiato il Keskek, piatto tipico turco. Questa specialità viene servita in occasione di cerimonie importanti e la sua particolarità consiste nella preparazione, effettuata celebrando riti, accompagnati dal suono di tamburi.
Questo piatto rappresenta un valido esempio del collegamento che spesso c è tra cibo e tradizione popolare.
Infine menzionamo il caso della birra belga, che è stata premiata nel 2017. L‘Unesco ha affermato, in questo caso , che la birra rappresenta il meglio che la cultura immateriale del Belgio, ha prodotto negli ultimi anni.
Basti pensare che la popolazione ha dedicato alla sua birra, che si può dividere in tre tipi di bionda, dei musei per celebrarla nel miglior modo possibile.
Questi sono alcuni esempi di come il cibo rappresenti molto di più di un semplice strumento per nutrirsi, ma spesso diventa un elemento rappresentativo di una Nazione.