Il gip del Tribunale di Napoli Nord ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta inerente al suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza che è stata trovata senza vita a seguito della divulgazione sul web di video hard che la ritraevano. L’inchiesta era volta all’accertamento di un eventuale istigazione al suicidio.
Nessun indagato, nonostante siano state interrogate più persone, tra queste l’ex fidanzato di Tiziana, Sergio di Paolo, ritenuto dalla madre della vittima il maggior responsabile della tragica fine della ragazza. La procura aveva effettuato anche accertamenti tecnici come lo sblocco dell’iPhone di Tiziana, sperando di far luce sulla vicenda tramite gli audiomesaggi risalenti alle ore prima del suicidio. Tuttavia non è stato trovato nulla che abbia condotto il gip a concludere che ci sia stata un’istigazione al suicidio.
La trentunenne di Mugnano era stata trovata senza vita nella sua abitazione con un foulard al collo. Non era riuscita a superare il trauma dovuto alla divulgazione sul web di video hot che aveva fatto con il suo ex fidanzato. Questi video avevano ricevuto migliaia di visualizzazioni e commenti oltraggiosi. La ragazza aveva cambiato nome e aveva chiesto il diritto all’oblio, ma questo non è bastato, la ragazza non ha superato l’umiliazione e la vergogna causati dalla pubblicazione dei video.
Questa archiviazione si aggiunge ad un’altra dello scorso aprile inerente all’inchiesta per diffamazione che vedeva come indagati cinque ragazzi cui Tiziana aveva inviato i video hot da lei girati. Resta aperta ancora un’altra indagine sempre presso la procura di Napoli, in cui indagato è Sergio Di Paolo. Gli inquirenti ritengono che sia stato lui a persuadere la ragazza a querelare i cinque ragazzi, e a indicarli come responsabili della diffusione dei video hard.