Sanità, curarsi con Google fa male

Sanità, stop alle cure tramite Google: fa male alla salute

Sanità a rischio, tutti medici tramite Google

La sanità è davvero molto importante, non bisognerebbe mai sottovalutarla. Al giorno d’oggi si ricorre alle ricerche fatte su Google per qualsiasi cosa, anche per fare delle auto-diagnosi del proprio stato di salute. Sono sempre di più le persone che cercano sul web i sintomi di patologie che si è convinti di avere. In caso di piccoli disturbi, invece di recarsi da un medico specializzato, in molti si credono capaci di poterli risolvere da soli. Molte volte, però, si rischia solamente di peggiorare la situazione. Di certo questo rappresenta un grosso problema, poiché si rischia di curare un problema per un altro, con conseguenze piuttosto gravi.

Il Censis dice la sua sulla questione particolarmente delicata

In merito alle auto-diagnosi ricavate tramite Google, l’istituto di ricerca socio-economica Censis ha affermato: “Il 17% degli italiani consulta siti web generici sulla salute, il 6% i siti istituzionali, il 2,4% i social networkIn particolare, tra i millennials sale al 36,9% la quota di chi usa autonomamente il web per trovare informazioni su come curare i piccoli disturbi”.

L’intervento del neurochirurgo Guido Pecchioli

Sono stati in molti ad intervenire sulla questione, cercando di far capire alla gente quanto possa essere disastroso affidare il proprio stato di salute al web. Tra questi, il neurochirurgo Guido Pecchioli dell’ospedale Careggi ha spiegato: “Il problema è che una falsa notizia ripetuta tante volte diventa una verità. Io sono convinto che i No Vax lo fanno per amore verso i loro figli, solo che sono male informati e l’informazione certe volte non aiuta, visto che in tv si preferisce buttarla in caciara con argomenti non adeguatamente approfonditi“. Oltre alle ricerche sul web, in molti preferiscono medicarsi da soli piuttosto che recarsi da un medico. La maggior parte della gente è convinta di conoscere i propri disturbi, di conseguenza segue le cure che ritiene più opportune, con un alto rischio di sbagliare.