Formula 1: dal 2019 peso minimo per i piloti

Formula 1: Sì al peso minimo dei piloti

In questi giorni, a Londra, si è tenuto lo Strategy Group per discutere delle nuove regole da introdurre nella Formula 1. Tra i punti all’ordine del giorno vi era quello relativo alla soglia minima di peso per i piloti, svincolando così gli sportivi dalle singole vetture nel computo totale del peso limite che devono avere le monoposto. L’introduzione di questo importante cambiamento era stata richiesta già per quest’anno ma, siccome non è stata approvata con l’unanimità dei voti, si è deciso di rimandarla alla stagione 2019. E così, prossimamente, nel regolamento verrà introdotta una soglia minima di peso per singolo driver che, stando a quanto trapelato dalla Gran Bretagna, dovrebbe essere di 80 chili. Dunque, tutti coloro che saranno più “magri” saranno costretti ad avere una zavorra sulla vettura, eliminando una volta per tutte le distinzioni tra atleti di corporatura e costituzione diverse, con inevitabili conseguenze sul peso limite delle auto.

La nuova norma non è stata approvata a partire dalla Formula 1 2018, perché le varie scuderie hanno manifestato una serie di problematiche nel rispettare la soglia di peso minimo complessivo delle vetture in vista del mondiale che scatterà nel mese di marzo. Queste difficoltà sono legate all’introduzione del sistema di sicurezza denominato Halo, e di un numero più ampio di cavi destinati alla ritenzione delle ruote. Fra i team che hanno preferito procrastinare l’inserimento del tetto di peso per i piloti ci sono stati soprattutto quelli che hanno in squadra dei driver decisamente alti, che avrebbero incontrato maggiori ostacoli nell’approntare delle macchine contenenti tutti i requisiti previsti dalle regole di nuova fattura.

Nel corso dello Strategy Group londinese, però, si è parlato anche d’altro: innanzitutto, secondo quanto rivelato dal giornalista Dieter Rencken, ci si è soffermati molto a lungo su un eventuale reinserimento delle pinne lungo il cofano motore, che sono state drasticamente ridotte proprio in vista dell’approvazione del regolamento per la stagione 2018. Su quest’argomento il confronto sarebbe stato piuttosto serrato, giacché fin dallo scorso anno il mondo della Formula 1 si era diviso tra alcune scuderie che avrebbero preferito eliminare del tutto la pinna, ed altre che invece ne hanno caldeggiato la conferma soprattutto per questioni legate alle sponsorizzazioni da apporre sulle vetture. Tra le novità promosse, invece, sempre in ottica 2019 c’è stata quella inerente una maggiore semplificazione delle paratie verticali poste nella zona dell’ala posteriore.

È andata male a Ross Brawn e alla sua idea di avere un’ala anteriore semplificata, mostrata e descritta agli addetti ai lavori tramite un modellino in scala. Tutte le squadre, infatti, hanno rigettato la proposta, affermando che una rivoluzione all’ala anteriore avrebbe generato grossi problemi circa la gestione dei flussi. Infatti proprio la componente che il dirigente britannico avrebbe voluto pesantemente ridurre, rappresenta ad oggi uno dei punti cruciali dello sviluppo delle monoposto, risultando fondamentale, in seguito alla presenza di pinne, soffiatori e deviatori di flusso, nel portare l’aria verso il fondo, liberando così le ruote anteriori. Insomma, tra pinne, ali, pesi e quant’altro, a partire dal 2019 le scuderie dovranno tenere d’occhio anche il peso forma dei rispettivi piloti per attenersi alle nuove regole ed evitare, così, di andare incontro ad eventuali sanzioni.

Patrizia Gallina