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Ennesima intimidazione ai giornalisti di Fanpage: ecco come è andata

Nuovo colpo di scena sulla spinosa vicenda che riguarda i giornalisti di Fanpage, protagonisti di un’inchiesta che ha provocato un terremoto nella politica campana. Infatti qualche giorno fa il bar gestito dalla famiglia Benincasa è stato colpito da un incendio, quasi sicuramente doloso, a Cava dei Tirreni. Uno dei giornalisti dell’inchiesta di Fanpage è proprio Carmine Benincasa, figlio del proprietario del bar. I carabinieri di Nocera Inferiore stanno svolgendo le indagini e vagliando varie piste. Una delle ipotesi più accreditate è proprio quella della intimidazione e ritorsione, legata alla videoinchiesta chiamata Blood Money. Questa pista ha preso vigore perchè legata a un altro atto avvenimento di qualche giorno fa.

Giovedi scorso un altro incendio di natura doloso ha distrutto il ballatoio dell’appartemento della cognata di Francesco Piccinini, direttore di Fanpage. Solo coincidenze? Secondo il parlamentare Giuseppe De Cristofaro sono due avvenimenti collegati, che andrebbero attenzionati dalla Questura di Napoli ,soprattutto in vista delle elezioni di domenica prossima. La redazione di Fanpage non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma è evidente che un pò di timore c’è. Del resto non è la prima volta che giornalisti italiani sono vittime di intimidazioni mafiose, come nel caso della giornalista del Tg1, Mariagrazia Mazzola, schiaffeggiata  a Bari dalla moglie di un boss.

Fanpage: l’inchiesta Blood Money

La videoinchiesta di Fanpage è stata realizzata qualche mese fa, ma solo da qualche settimana è stata pubblicata a puntate. In questa inchiesta è stato coinvolto Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania, Vincenzo, che in seguito si è dimesso. Nel video nel quale è ripreso, si vede un finto imprenditore proporgli accordi illeciti per lo smaltimento delle ecoballe.

Di conseguenza è stato anche iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione. Il reportage dovrebbe avere altre puntate e ci si aspettano tante sorprese, specie dopo le elezioni. Da segnalare che il procuratore antimafia De Raho ha dichiarato di essere contento per le tante cose che stanno venendo fuori grazie all’inchiesta Blood Money,ma allo stesso tempo si è detto perplesso per i modi.