Casellati presidente del Senato: critiche a M5S

Casellati Presidente del Senato: M5S criticato dagli elettori

Le elezioni politiche del 4 marzo hanno sancito, senza alcun dubbio, la grande vittoria del Movimento 5 Stelle, scelto dai cittadini italiani come primo partito in assoluto. E così, inevitabilmente, il partito fondato da Beppe Grillo ha dovuto iniziare a fare i conti con le “grandi leggi” (spesso non scritte) della politica, soprattutto nell’ottica di arrivare a formare una maggioranza che possa garantire al Paese un governo stabile.

Le prime grandi manovre ufficiali si sono avute proprio in questi giorni, con le votazioni relative ai nuovi presidenti di Camera e Senato. Nel primo caso è stato proprio un “grillino” a spuntarla, ovvero Roberto Fico, mentre nel secondo caso si è proceduto con l’elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati, esponente di spicco di Forza Italia, nonché senatrice molto vicina a Silvio Berlusconi.

L’esito del voto al Senato ha decisamente sorpreso gli elettori di M5S, i quali si sono mostrati piuttosto perplessi verso l’apertura del partito di Luigi Di Maio non solo al Centrodestra, ma soprattutto ad un’importante rappresentante di Forza Italia, da sempre uno dei partiti maggiormente osteggiati dai pentastellati. Questi ultimi hanno provato a spiegare, fin da subito, che si è trattato di una sorta di mossa strategica per garantirsi la presidenza della Camera con Roberto Fico. Il capogruppo dei senatori di M5S, Danilo Toninelli, ha immediatamente affermato che è stato necessario arrivare ad un “accordo istituzionale” con Matteo Salvini, al fine di evitare la nomina del “condannato Paolo Romani” e per ottenere la “grande vittoria” di avere Fico come Presidente della Camera. Nonostante ciò, la decisione strettamente “politica” di chiudere un occhio sulla Casellati, storica sostenitrice del Lodo Alfano e in passato fortemente attaccata proprio dai “grillini”, ha fatto storcere il naso ai numerosi elettori dell’attuale primo partito italiano.

In molti, infatti, hanno sottolineato come, una volta giunti al potere, gli esponenti di M5S abbiano messo da parte i loro proclami elettorali contro ogni forma di inciucio, lasciando il via libera a Maria Elisabetta Alberti Casellati, nonostante si trattasse di una “donna forte” di Forza Italia e di tutta la coalizione di Centrodestra. Di conseguenza, i pentastellati hanno provato a difendersi dai primi malumori dei cittadini, sottolineando l’importanza dell’approdo alla presidenza della Camera di Roberto Fico, con Andrea Cioffi che alla stampa ha categoricamente escluso che si sia arrivati ad un “patto con il diavolo”. Tuttavia, quando i cronisti hanno chiesto a Toninelli e Cioffi di indicare almeno una qualità della nuova Presidente del Senato, entrambi sono rimasti in silenzio, dimostrando un certo imbarazzo, con Cioffi che solo in un secondo momento, con una mossa decisamente strategica, si è detto “entusiasta” per il risultato raggiunto dalla senatrice di Rovigo.

Nel frattempo, però, le critiche degli elettori a M5S non si sono placate, poiché diversi cittadini hanno ricordato a Di Maio e compagni come, in questi anni, abbiano condotto una dura battaglia contro il cosiddetto “berlusconismo”, salvo poi scendere a patti proprio con Lega e soprattutto Forza Italia per garantirsi innanzitutto un Presidente della Camera pentastellato, e magari per gettare addirittura le basi per un accordo di governo con il Centrodestra. In molti, infatti, non hanno dimenticato quanto accaduto nel 2009, quando proprio Beppe Grillo si scagliò contro la Casellati (a quei tempi sottosegretario alla Giustizia), “rea” di aver sostenuto senza mezzi termini il Lodo Alfano, attaccando al contempo anche l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per aver firmato la legge, e invitando tutti gli italiani ad inviare e-mail copiose al Capo dello Stato per chiedere ulteriori delucidazioni.

In queste ore, paradossalmente, la situazione si sarebbe addirittura capovolta, con gli attivisti e gli elettori di M5S che starebbero intasando le caselle di posta elettronica dei “grillini”, attaccandoli e chiedendo spiegazioni per questo clamoroso accordo istituzionale raggiunto con il Centrodestra. Veronica Giannone, deputata pugliese del Movimento 5 Stelle, non ha nascosto che diversi attivisti leccesi abbiano inviato numerosi messaggi pregando proprio il partito di Beppe Grillo di non raggiungere alcuna intesa con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, lontani anni luce dall’ideologia e dal programma elettorale dei pentastellati. Addirittura, qualcuno avrebbe parlato di “Patto del Nazareno in salsa grillina”, accusa rispedita subito al mittente da tutti gli esponenti di M5S.

Soprattutto gli elettori dell’Italia meridionale si starebbero ribellando alla decisione di sancire l’approdo alla presidenza del Senato della Casellati, con diversi commenti negativi rilasciati sui social network, nei quali starebbero emergendo già le prime perplessità verso l’operato del primo partito italiano. Ma ormai l’elezione è stata portata a termine, e proprio in quest’ottica viene chiesto ai “grillini” di fermarsi qui con le intese, affinché gli slogan della campagna elettorale non risultino una vera e propria presa in giro. A tal proposito, per i cittadini che alle urne il 4 marzo hanno indicato come preferenza M5S, è arrivata un’ulteriore doccia fredda quando Daniele Pesco, deputato pentastellato alla sua seconda legislatura, ha risposto a queste critiche con un laconico e quantomai significativo: “Capisco l’imbarazzo, ma questa è la politica”.

Patrizia Gallina