Sono già trascorsi vent’anni da quando, sul mercato farmaceutico, giunse quello che allora venne salutato come un medicinale rivoluzionario, in grado di risolvere problemi legati alla disfunzione erettile. Stiamo parlando del Viagra che, purtroppo, se da un lato ha rappresentato una svolta in campo medico, dall’altro nel tempo è finito vittima di fake news che hanno diffuso informazioni sbagliate e pericolose sull’utilizzo della “pillola dell’amore”.
Inoltre, la famosa pillola blu si è ritrovata al centro di un mercato illecito diffusosi soprattutto online, con prodotti sul web che spesso non contengono realmente il principio attivo del Viagra, trattandosi di contraffazioni che in diversi casi hanno arrecato anche dei danni alla salute di chi vi ha fatto ricorso. Queste problematiche, unite ai grandi passi in avanti fatti di recente dalla tecnologia anche nel comparto sanitario, potrebbero presto portare ad una sorta di “pensionamento anticipato” per il medicinale che, a vent’anni dal debutto, potrebbe essere accantonato per lasciare spazio a nuovi prodotti e terapie hi-tech, come le onde d’urto e i biofilm orali.
È quanto emerso nel corso del congresso nazionale della Società Italiana di Andrologia (Sia), tenutosi a Roma proprio in occasione del ventesimo anniversario del Viagra. In questo frangente, i vari specialisti intervenuti all’incontro, hanno ricordato come le nuove tecniche e terapie relative alla disfunzione erettile risultino più sicure ed efficaci rispetto alla “pillola dell’amore”, poiché non possono essere affatto contraffatte. Al contempo, è stato ricordato come il commercio legato al farmaco ventennale, oggi nel 70% dei casi riguardi il mondo del web, dove ci sarebbe un giro d’affari che frutterebbe 4-6 miliardi di euro solo in Italia, con ben 15mila piattaforme online che si occuperebbero della vendita del prodotto, che conterebbero una media di 13 milioni di visitatori mensili. Il dato più preoccupante, però, è quello secondo cui solo in una percentuale del 10% si ritroverebbero delle confezioni del farmaco contenenti il reale principio attivo e consigli opportuni su un giusto dosaggio. Dunque, proprio per contrastare queste numerose attività di contraffazione, gli esperti del settore avrebbero approntato nuovi prodotti e cure all’avanguardia.
Intervistata da “Repubblica”, Alessandro Palmieri, presidente della Sia, ha sottolineato come, grazie all’attuale sviluppo tecnologico, sia stato possibile introdurre delle terapie innovative che risulterebbero più sicure rispetto al tradizionale Viagra perché “non clonabili”. Il medico ha ricordato che se da un lato la “pillola dell’amore” ha rappresentato un punto di svolta nella cura della disfunzione erettile, dall’altro è diventato uno dei medicinali più contraffatti sul mercato, rendendo necessario lo studio e l’introduzione di metodi alternativi, egualmente efficaci e molto più sicuri per i pazienti.
Tra questi ci sono le onde d’urto che possono aiutare il 70% delle persone affette da disfunzione erettile lieve o media, che in Italia sono circa un milione. Questa tecnologia si basa su delle onde a basso voltaggio che già da un po’ di tempo vengono utilizzate anche per curare i calcoli renali. Di solito, la terapia prevede che il paziente si sottoponga a circa sei trattamenti per niente dolorosi, grazie ai quali si può evitare di ricorrere al Viagra.
Inoltre il dottor Palmieri ha anche ricordato la disponibilità sul mercato di un nuovo farmaco, il cosiddetto “chewing-gum dell’amore”, costituito da biofilm orali che si applicano sulla lingua e che si disciolgono in pochi secondi. Questo nuovo prodotto sembra convincere i pazienti poiché, secondo i dati in possesso della Sia, in appena un anno ne sarebbero stati già venduti più di 350mila pezzi. Infine il presidente della Società Italiana di Andrologia ha informato l’opinione pubblica anche dell’esistenza di un innovativo gel intrauretrale che, utilizzato al momento del rapporto, favorisce l’erezione. Di solito, questo prodotto risulta utile per tutti coloro che sono vittime degli effetti collaterali degli altri medicinali.
Ad ogni modo, durante il congresso nazionale, gli andrologi ci hanno tenuto a sottolineare che, in caso di disfunzione erettile, è bene rivolgersi sempre a degli specialisti (evitando di fidarsi del web e dei prodotti venduti online), i quali sono gli unici in grado di indirizzare il paziente verso farmaci e terapie efficaci per risolvere il problema. E queste cure si stanno ormai sempre più allontanando dalla tradizionale pillola blu che, dunque, dopo circa 20 anni di onorata attività, sembra ormai sul punto di essere soppiantata dagli ultimi ritrovati nel campo della scienza medica.
Patrizia Gallina