“Gli abruzzesi hanno scelto liberamente, ma adesso, per favore, ci ridiano 700mila euro”. La delusione e la rabbia di Beppe Grillo dopo le elezioni regionali in Abruzzo – che hanno visto la vittoria del centrodestra con la Lega primo partito – si sono palesate al Teatro delle Celebrazioni di Bologna, dove il comico genovese è stato protagonista del suo spettacolo “Insomnia”, non senza polemiche e ulteriori frecciatine velenose anche agli avversari politici.
È stata indubbiamente una serata movimentata per Grillo che ha dovuto fronteggiare la protesta di alcuni rappresentanti del movimento “no-vax”, i quali hanno mostrato uno striscione attaccando i pentastellati per aver fatto un passo indietro rispetto alle loro battaglie precedenti, andando di fatto ad avvicinarsi alle ragioni dei pro-vaccini. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha provato a spiegare cos’è accaduto, a fare da mediatore, ma di fronte alle insistenze dei contestatori ha preferito non proseguire oltre, lasciando il palco appena è partita la sigla del suo show.
Fin da subito, sul palco bolognese si è respirata aria di tensione, probabilmente per l’esito del voto in Abruzzo e anche per un’accoglienza non eccessivamente calorosa del pubblico emiliano, infatti questa volta Grillo non è riuscito a fare segnare il sold-out. Dunque, un clima profondamente diverso rispetto ai bagni di folla di qualche anno fa, e non può non venire in mente lo storico “Vaffa Day” del 2007 in una Piazza Maggiore gremita ed entusiasta.
Nel suo “Insomnia”, scherzando su se stesso, l’attore ligure si è definito “un comico di regime”, prima di punzecchiare il Partito Democratico dicendo: “Il PD si è distrutto da solo perché non ha una narrazione ed è barboso”. Quindi il paragone irriverente tra Maurizio Martina e il maggiordomo della Famiglia Addams. Ma è stato soprattutto sulla tornata elettorale in Abruzzo che Grillo ci è andato giù duro, quando ha provocatoriamente chiesto indietro non solo i 700mila euro, ma anche quattro ambulanze e una turbina antineve. Il riferimento del comico era legato soprattutto agli stipendi dei consiglieri regionali abruzzesi.
Non poteva mancare, poi, un passaggio su Matteo Salvini. Il fondatore del M5S ha rivelato di averlo incontrato di persona solo in un’occasione, all’aeroporto di Bruxelles, quando gli ha chiesto se gentilmente voleva salutare la madre: “Come fai a non voler bene a uno che ti vuole passare sua mamma?”, ha chiosato l’artista genovese.
Infine si è soffermato sulla Tav – altra questione scottante sul tavolo del governo – e su un suo cavallo di battaglia, il Pil, spiegando che è costituito dai: “Ponti che crollano. Il ponte di Genova crollato è il vostro Pil. Crollando innalza il Pil”. Ad un certo punto, quando ha sentito uno spettatore tossire in platea, Beppe Grillo non si è lasciato sfuggire l’occasione per dirgli: “Vedrai che catarro se fate il Passante autostradale qui a Bologna con dieci milioni di auto!”. E per concludere lo spettacolo, l’artista ha ricordato i suoi genitori e l’iniziale ritrosia del padre nell’accettare un figlio che faceva battute, salvo poi scoprire che il genitore le andava a riportare agli amici al bar: “E aveva un successo clamoroso”.
Patrizia Gallina