Respinta la richiesta di estradizione avanzata dalla procura di Roma nei confronti di Rassoul Bissoultanov, il 29enne ceceno che nell’agosto del 2017 colpì con un calcio alla testa Niccolò Ciatti all’interno di una discoteca di Lloret de Mar.
Il 22enne di Scandicci, che si trovava in Costa Brava con alcuni amici, morì poche ore dopo in ospedale.
Rassoul Bissoultanov fu arrestato poco dopo insieme a due connazionali.
Nel 2019 il giudice archiviò le loro posizioni rinviando a giudizio solo Bissoultanov. L’agosto prossimo scadranno i termini della misura cautelare e se nei prossimi mesi non si arriverà a una sentenza il 29enne ceceno potrebbe tornare libero.
Tempi strettissimi che nei mesi scorsi hanno visto muoversi sul caso sia le istituzioni locali sia l’ex guardasigilli Alfonso Bonafede.
Niccolò Ciatti: le parole del padre
“Un ceceno capace di quello che ha fatto a Niccolò che esce dal carcere dopo quattro anni e che sa di avere una condanna di minimo venti anni – ha detto il padre di Niccolò, Luigi Ciatti – questo il giorno dopo non lo troviamo più”.
“Noi stiamo aspettando di processare l’unico ceceno in carcere da tre anni e mezzo e ad oggi non sappiamo quando comincerà il processo. Mi auguro di avere l’appoggio del nostro governo, dei nostri politici, della nostra magistratura, affinché Niccolò, un cittadino italiano, possa avere quella giustizia che gli spetta”.
“Mio figlio è al cimitero e uno dei suoi assassini è a piede libero: la decisione dei giudici francesi è incomprensibile. Ora speriamo in un appello, della Procura di Roma che dal 2017 ha fatto un gran lavoro“, aggiunge infine Luigi.
L’omicidio in discoteca
La rissa è avvenuta il 13 agosto 2017 intorno alle 3 del mattino all’interno della discoteca.
Il giovane è stato colpito con calci e pugni in testa e in faccia.
La polizia della Catalogna ha fatto sapere di essere intervenuta a Lloret de Mar per “un pestaggio in una discoteca“.
Al loro arrivo gli agenti hanno trovato il ragazzo gravemente ferito.
I responsabili dell’aggressione sono stati identificati attraverso le telecamere di videosorveglianza del locale, rintracciati sul lungomare e arrestati dalla polizia spagnola.
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