La notte in cui Sara El Jaafari e Hanan Nekhla sono state uccise da una mietitrebbia erano presenti altre cinque persone, le cui ricerche sono al vaglio degli inquirenti.
Uno dei fuggitivi, un cittadino marocchino di 35 anni, è stato identificato e indagato per omissione di soccorso dalla procura di Lodi.
Un altro, un 21enne identificato dai carabinieri, è ricercato.
All’appello mancano altri due cittadini marocchini e una donna di origini rumene, una spacciatrice convocata per portare dosi di droga.
Il 35enne ha detto di essersi ferito ad un piede quando il mezzo agricolo che sparge medicinali sulle coltivazioni ha colpito Sara e Hanan.
Sara e Hanan: le dichiarazioni dell’uomo fermato
L’uomo ha ammesso che insieme a Sara e Hanan c’erano altre cinque persone.
“Abbiamo sentito un rumore, ci siamo spaventati e siamo andati via“, ha detto.
Ha inoltre aggiunto di aver conosciuto le ragazze tramite un connazionale e di aver trascorso la serata e la successiva nottata a consumare alcolici e sostanze stupefacenti.
Quando sono arrivati nelle campagne si sono aggiunti altri due cittadini marocchini e una donna rumena.
“Era un posto che conoscevamo“, ha confermato il 35enne, uno dei tanti rifugi per i tossicodipendenti che ora vagano tra la vegetazione.
“Abbiamo incontrato altre persone“, ha aggiunto, parlando dei pusher che hanno venduto la droga.
Anche il 35enne è rimasto ferito al piede sinistro, riuscendo però a scappare.
Omissione di soccorso
Secondo la Procura di Lodi i due uomini avrebbero visto il mezzo agricolo travolgere le ragazze.
Eppure sono scappati, senza prestare soccorso, forse perché irregolari e senza documenti.
Ma se per Hanan non ci sarebbe stato comunque nulla da fare. per Sara, invece, un intervento tempestivo avrebbe potuto salvarla.
Per questo gli inquirenti hanno indagato il 35enne per omissione di soccorso.
La Procura dovrà decidere se prendere provvedimenti contro i protagonisti di quella notte.