Le Regioni hanno trovato l’accordo e, nelle prossime ore, la bozza del nuovo decreto sull’obbligo del green pass verrà sottoposto all’esame del governo Draghi. Le categorie coinvolte saranno i lavoratori della pubblica amministrazione, seguiti poi dai privati.
Obbligo green pass: cosa cambierà da ottobre
Il nuovo provvedimento potrebbe entrare in vigore già a partire da ottobre, ma ci sono ancora alcuni dubbi da chiarire. Prima di tutto bisognerà capire se l’obbligo verrà previsto in contemporanea per entrambe le categorie o se si procederà per gradi. La cosa certa, però, è che presto la certificazione verde sarà necessaria per un maggior numero di attività. Dopo i viaggi a lunga percorrenza, i ristoranti, i cinema, le palestre e le piscine, si amplia la platea di servizi in cui bisogna presentare il green pass. Questo, come già noto, viene rilasciato solo a coloro che hanno effettuato almeno la prima dose del vaccino, ma a distanza di 14 giorni. In alternativa bisogna dimostrare di essere guariti dal covid o di aver effettuato un tampone. Ma, in quest’ultimo caso, la durata è solo di 48 ore.
Le richieste delle Regioni
Con l’obbligo del green pass, le Regioni chiedono anche maggiori garanzie al governo. No, dunque, alle chiusure in caso di passaggio in zona arancione, come avvenuto in passato per bar e ristoranti. “I cittadini e le imprese hanno bisogno di certezze e le Regioni si stanno confrontando con il governo per ottenere la garanzia che le attività economiche possano rimanere aperte per coloro che hanno il green pass, anche nel caso di passaggio in zona gialla o arancione“. Queste le parole di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni.
Le novità per le Rsa
Inoltre, la scorsa settimana è stato approvato il nuovo decreto per tutti i lavoratori delle Rsa e, molto probabilmente, entrerà in vigore a partire dal 10 ottobre. Il governo potrebbe slittare la data al 15, in modo che tutti i dipendenti in questione possano sottoporsi almeno alla prima vaccinazione.