Green Pass, ecco cosa cambia per cerimonie e viaggi

Green Pass, ecco cosa cambia per viaggi e cerimonie

Grazie al successo riscosso dalla campagna vaccinale, il Governo italiano ha deciso di introdurre il cosiddetto “green pass”. Si tratta di una sorta di passaporto vaccinale, necessario per tornare alla quotidianità. Secondo le ultime dichiarazioni, il documento servirà anche per partecipare a matrimoni, banchetti e per viaggiare in sicurezza. Molti virologi stanno considerando l’ipotesi di applicarlo ai congressi. Ecco i dettagli a riguardo.

Green Pass: come cambia la certificazione

Nell’ultimo decreto-risalente al 17 maggio 2021– si scrive che a partire dal 15 giugno sarà possibile celebrare (anche nei luoghi chiusi) ricevimenti o feste successivi a matrimoni civili o religiosi, tramite l’utilizzo della “certificazione verde” contro Covid-19.

Di base, le certificazioni verdi saranno rilasciate, al fine di attestare una serie di specifiche condizioni:

  1. Vaccinazione anti-SARS-CoV-2 avvenuta con successo
  2. Guarigione da Coronavirus avvenuta completamente
  3. Effettuazione test molecolare con esito negativo

A partire dal 15 giugno, grazie al green pass, si potrà tornare a viaggiare in sicurezza. Nonostante ciò, le ultime regole impongono ai residenti italiani di utilizzare quest’ultimo, soprattutto per spostarsi tra regioni di colore diverso. Ovviamente, alcuni criteri varieranno in base al luogo di destinazione.

Modifiche per spostamenti esteri

Attualmente non è possibile viaggiare avendo ricevuto una unica dose di vaccino. Esistono, tuttavia, due eccezioni: aver ricevuto l’immunoprofilassi attraverso il monodose Johnson & Johnson (Jansenn) oppure essere guariti da Covid-19 ed essere negativi da almeno sei mesi. Si ricorda che in Italia, è vietato l’ingresso agli individui provenienti da: Sri Lanka, India, Bangladesh e Brasile.

Infine, coloro che arrivano da uno dei 27 Paesi dell’EU, UK o Israele potranno procedere con l’ingresso se muniti di tampone molecolare effettuato entro 48 ore dalla partenza. Chi arriva, invece, da USA, Australia, Canada, Singapore, Giappone e Nuova Zelanda potranno superare i controlli se in possesso di certificazione verde e tampone rapido effettuato entro 3 giorni dall’arrivo.