Londra

Londra, incendio in una casa: morti quattro bambini

Quattro bambini sono deceduti durante un incendio scoppiato giovedì sera, 16 dicembre, in un appartamento sito a sud di Londra.
Queste le notizie diffuse dal responsabile dei vigili del fuoco della capitale britannica, Andy Roe.
Al momento, le cause di questa tragedia sono ancora sconosciute.
Al lavoro, oltre ai pompieri, anche gli investigatori della squadra omicidi del dipartimento di polizia.

Londra e l’incendio: una tragedia

Questo è un incidente che ha lasciato tutti insensibili a una profonda tristezza“, ha dichiarato il capo per i vigili del fuoco di Londra, Andy Roe.
I miei pensieri sono con la famiglia e gli amici dei bambini, l’intera comunità locale e tutti coloro che saranno colpiti da questo incendio“, ha aggiunto.
Intervenuti sulla scena della tragedia – esattamente Sutton – circa sessanta vigili del fuoco e otto mezzi di soccorso.
Una volta entrati all’interno dell’appartamento, i soccorritori hanno trovato i quattro piccoli bambini privi di conoscenza e hanno cercato di rianimarli.
Purtroppo, giunti in ospedale, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Tragedia

Un terzo dei londinesi non è vaccinato

In una città devastata dal dolore per l’incendio avvenuto la notte scorsa, bisogna fare i conti anche con la variante Omicron, diffusa a macchia d’olio nel Paese.
Un terzo dei londinesi, inoltre, non è completamente vaccinato contro il Covid.
Questo è’ quanto si apprende dal Times, che rivela come la percentuale di persone non vaccinate nella capitale sia tre volte superiore a quella del resto del Paese.
Il quotidiano sottolinea che le 14 aree con il più basso tasso di vaccinazione in tutto il Regno Unito coincidono tutte con quartieri di Londra.
Primo tra tutti il quartiere di Westminster, luogo più centrale della città, dove 4 persone su 10 non hanno ricevuto nemmeno una dose del siero anti Covid.
Il governo, al momento, ha dato ulteriore risalto questa settimana alla campagna per la terza dose, nel tentativo di arginare la nuova ondata di contagi, che raddoppiano ogni due-tre giorni.