Secondo Guido Rasi – ex direttore dell’agenzia europea dei medicinali ed attuale consulente del commissario per l’emergenza da Covid 19 – l’Italia rischia la zona arancione: “Sta continuando a salire l’occupazione dei posti ospedalieri. Resta da capire se è solo la progressione della delta. Rimane fondamentale la terza dose, anche se il numero di prime dosi è notevolmente aumentato”.
In realtà, però, nessuna regione italiana sarebbe a rischio zona arancione, almeno per il momento. Le zone gialle, invece, sono già aumentate. Dopo Friuli Venezia Giulia, la provincia autonoma di Bolzano e la Calabria, si aggiungono all’elenco – dopo il provvedimento firmato venerdì dal ministro della salute Roberto Speranza – Marche, Liguria, Veneto e Trentino Alto Adige. Entro fine anno potrebbero essere oltre 33 milioni gli italiani in zona gialla, con il passaggio anche di Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio. Queste provincie, infatti, potrebbero arrivare a soddisfare i requisiti per il cambio di “colore”: incidenza oltre i 50 casi ogni centomila abitanti, 15% di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari e 10% di posti letto occupati nelle terapie intensive Covid.
La zona arancione scatta invece quando l’incidenza è superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti e con l’occupazione del 30% di posti letto nei reparti ordinari e del 20% per cento nelle terapie intensive. La zona rossa, infine, si raggiunge quando l’incidenza è sempre superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti ma l’occupazione dei posti sale al 40% nei reparti ordinari e al 30% nelle terapie intensive. Stando a questi paramentri, le regioni a maggior rischio sono Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Trento – nelle quali l’incidenza è già da zona arancione\rossa. A seguire – secondo un grafico del ricercatore Vittorio Nicoletta – Marche, Bolzano, Veneto, Liguria e Calabria. Ma a meno di un aumento clamoroso dei ricoveri nei prossimo giorni, le restrizioni non scatteranno prima del 03 o del 10 gennaio. Il quadro, infatti, è in continua evoluzione.
Si ricorda che la maggiore differenza tra zona bianca e gialla è l’obbligo delle mascherine all’aperto, mentre in zona arancione chi non ha il Super Green Pass non può uscire dal comune di residenza se non per motivi di lavoro, necessità ed urgenza. Le attività restano aperte, ma rimangono in vigore le regole per l’accesso stabilite dal Super Green Pass. In zona rossa non si può uscire dal comune di residenza se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, ristoranti e bar sono chiusi – consentito soltanto l’asporto e e la consegna a domicilio – mentre restano aperti alimentari, supermercati, farmacie, edicole, tabaccherie e abbigliamento per bambini. In tutti i casi i trasporti sono sempre aperti e accessibili, ma bisogna avere almeno il Green Pass “base”.