Il professore di 33 anni che nei giorni scorsi si è dato fuoco davanti alla caserma dei Carabinieri di Rende è ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli con ustioni su oltre il 70% del corpo. In questi giorni sui social molti no – vax hanno insinuato che il suo gesto fosse un segno di protesta contro il green pass.
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Sin dall’inizio la famiglia della vittima ha chiesto massimo riserbo in merito alle condizioni di salute del 33enne e sul motivo che lo abbia spinto a compiere un gesto così estremo. I suoi familiari ci hanno tenuto però a rompere il silenzio per smentire le voci che stanno circolando sul web. Tramite una nota che è stata diffusa dal loro avvocato si sono detti dispiaciuti per il fatto che siano state diffuse notizie infondate e che in molti stiano speculando sulla vicenda.
Nella nota si legge poi: “Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza”. I familiari del 33enne hanno poi ribadito di volere silenzio e rispetto del loro dolore e della loro privacy, per permettere anche ai medici di agire nel migliore dei modi e senza nessuna pressione mediatica.
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