Roma – Si è conclusa nei migliore dei modi l’ assurda vicenda che ha visto coinvolta la nota manager romana Mariastella Giorlandino. L’ imprenditrice capitolina, conosciuta negli ambienti imprenditoriali con il soprannome di “Lady Sanità” (la donna è infatti titolare dei centri diagnostici Artemisia Lab), era scomparsa lo scorso mercoledì gettando nello sconforto familiari ed amici. La prima ipotesi, formulata da inquirenti e dal marito della Giorlandino, Carlo De Martino, sembrava essere piuttosto nefasta: da tempo, la manager 60enne si sentiva seguita; questa sensazione spiacevole si era tradotta in una denuncia per stalking, regolarmente depositata in caserma.
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“CERCAVO LA PACE”. A seguito di innumerevoli segnalazioni, che ponevano la Giorlandino nei pressi della stazione di Napoli in apparente stato confusionale, le forze dell’ ordine hanno subito vagliato la possibilità che la manager si fosse allontanata volontariamente da Roma. La comprova è arrivata immediatamente quando, nella giornata di ieri, una poliziotta fuori servizio ha notato una donna, rispondente alla descrizione di “Lady Sanità”, pregare all’ interno della basilica del Santuario della Madonna a Pompei. Intercettata dagli agenti della locale stazione di Polizia, Mariastella Giorlandino non avrebbe opposto resistenza, seguendo di propria iniziativa gli uomini in divisa. Davanti ai microfoni delle principali testate giornalistiche e televisive, la manager ha dichiarato: “Volevo uscire, volevo solo stare serena. Ringrazio tutti quelli che mi vogliono bene e che si sono preoccupati per me. Per adesso non me la sento di raccontare altro”.
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L’ AMICA: “ERA TURBATA”. Mentre De Martino sta raggiungendo Napoli per riportare a casa sua moglie, ulteriori indiscrezioni trapelano sullo stato emotivo di Mariastella Giorlandino. Una delle sue amiche storiche, l’ ex Vice Sindaco di Roma Sveva Belviso, che aveva visto “Lady Sanità” l’ ultima volta circa un mese fa, ha dichiarato di averla trovata molto turbata. “Era prostrata – racconta la Belviso – dalla sua dolorosa vicenda familiare e dal contenzioso col fratello che contro di lei aveva presentato una serie di denunce in merito a contese patrimoniali e permessi amministrativi”. Le tensioni tra la Giorlandino e suo fratello erano sfociate in una serie di ripetute denunce ai danni della 60enne. “Per Mariastella – continua l’ amica – quelle denunce costituivano una sorta di stalking giudiziario. Ciò aveva gettato Mariastella in uno stato di profonda prostrazione, così come i continui controlli nelle sue strutture, e la presenza di sconosciuti che lei riteneva la seguissero minacciosamente per strada”.
Al momento della scomparsa, Mariastella Giorlandino aveva abbandonato, perfettamente chiusa a chiave, la sua auto, una Smart bianca, vicino ad uno dei suoi studi medici dei centri diagnostici Artemisia Lab di sua proprietà. Questo dettaglio, unito alle numerose dichiarazioni dei testimoni, ha immediatamente orientato gli uomini della Polizia verso la pista dell’ allontanamento volontario. Alcuni punti oscuri, tuttavia, permangono in questa storia: sta solo a “Lady Sanità” colmare tutte le lacune relative al caso, se e quando si sentirà pronta a farlo.