L’appoggiano i parenti tutti ed i vecchi amici: il sostegno per la nuova vita di Annamaria Franzoni è arrivato anche dallo psichiatra che ha curato la sua guarigione. Condannata a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele, la donna è da poco tornata alla casa familiare grazie proprio al medico che fin dal carcere l’ha seguita in un percorso verso una nuova vita. Ai giudici lo specialista ha assicurato che la donna non sia più un pericolo per i suoi cari o per la società in genere, ma soprattutto che per ritornare a vivere come una persona normale ella avesse bisogno dei suoi figli.
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“Non credo sbaglierà più. Non è più sola adesso”, conferma ai giornalisti il medico, “e non c’è più il rischio che il fatto si possa ripetere.” Annamaria Franzoni è tornata a nuova vita, ma non basterà soltanto la ritrovata vicinanza con la famiglia per sanare del tutto le ferite della donna. Attraversa il percorso di guarigione in carcere, la donna ormai conosciuta più come “la mamma di Cogne” ha bisogno di tornare ad essere semplicemente Annamaria. E’ proprio questo il messaggio che, pochi giorni dopo l’appello fatto dal marito della Franzoni ai media, è stato lanciato anche dallo specialista che ha ancora in cura la donna.
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“Spero una cosa: che Annamaria Franzoni venga dimenticata. Se lei fosse lasciata tranquilla e orientata verso una dimenticanza, credo che ne gioverebbe.” Il medico racconta ai media i bisogni attuali di Annamaria, che ora ha bisogno di essere riscattata in quanto donna e cittadina, oltre che soggetto strumentalizzato perché colpevole da grave tragedia. Anche per i bambini, come sottolinea il medico, la cosa migliore è che Franzoni sia dimenticata: soprattutto per Gioele, figlio minore di soli 11 anni, che non ha davvero assistito ai giorni in cui la madre veniva accusata e condannata per l’omicidio del fratellino Samuele.