Combattere la contraffazione è una cosa, farlo con epiteti razzisti sicuramente un’altra. Tuttavia, il ministro dell’Interno Angelino Alfano sembra non aver compreso questa differenza. Così, per annunciare un giro di vite sulla presenza dei venditori ambulanti nelle spiagge, Alfano utilizza un termine odioso a sfondo razzista: “Ho firmato una direttiva per rafforzare i controlli sulle spiagge contro l’abusivismo commerciale, i vu’ cumprà e le merci contraffatte”. A pochi giorni dalla gaffe razzista del candidato alla presidenza della Figc Carlo Tavecchio (SEGUI QUA LA DIRETTA DELL’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE FIGC), ecco scoppiare un nuovo caso.
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LE PAROLE DI ALFANO – “Il nostro obiettivo è quello di radere al suolo il meccanismo della contraffazione. L’8 agosto ho firmato una direttiva destinata a tutti i Prefetti italiani. Da oggi a mercoledì si svolgeranno gli oltre 100 comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica nel cui ambito i Prefetti daranno alle Fiamme gialle e alle Forze dell’ordine su tutto il territorio le istruzioni su come rafforzare i controlli sulle spiagge contro l’abusivismo commerciale, i vu’ cumprà e la vendita di merci contraffatte”, queste sono le parole del Ministro dell’Interno.
“SALVARE IL MADE IN ITALY” – Tutti questi provvedimenti hanno un fine duplice secondo Alfano: da un lato garantire la serenità dei bagnanti, dall’altra tutelare i prodotti italiani dalla contraffazione: “Vogliamo garantire la serenità di chi è in vacanza e viene infastidito dalle continue richieste degli ambulanti e, al tempo stesso, tutelare il nostro Made in Italy, violentato dal fenomeno della contraffazione”. Il tutto viene ribadito dal ministro con un tweet: “Lotta dura contro i vu’ cumprà e la contraffazione delle merci italiane: vivo senza falsità, io compro vero. Difendiamo il Made in Italy”.
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LA REPLICA – La prima reazione alle dichiarazioni di Alfano arriva da parte di Dario Ginefra, deputato del Partito Democratico: “Gli ambulanti immigrati per Alfano sono “vu cumprà”? Tolleranza zero per le espressioni a sfondo razzista, prima che per le vendite in spiaggia”. Basta dare un’occhiata alla definizione che viene data dall’Enciclopedia Treccani alla parola vu’ cumprà per rendersi conto della sua valenza fortemente offensiva: “L’espressione vu’ cumprà si poneva come esempio di italiano parlato in modo approssimativo dagli stranieri ed era riferita ai venditori ambulanti, magrebini e neri africani in particolar modo, veicolando sui referenti un atteggiamento derisorio“.