NEW YORK – “Il mondo non ha mai assistito a niente di simile all’epidemia di Ebola. Il tempo è nostro nemico e il virus ci precede, anzi sta molto davanti”, questo l’allarme lanciato da Anthony Banbury, il capo della Missione Onu per la risposta all’emergenza Ebola (Unmeer).
“La sfida è immensa e non solo dal punto di vista sanitario, ma anche sotto il lato economico e sociale”, ha detto Banbury all’Assemblea generale delle Nazioni Unite tenutasi nella giornata di ieri. Inoltre, continua: “Siamo in ritardo, ma non è troppo tardi per combattere e vincere questa battaglia”. La Unmeer non può combattere da sola questa emergenza: “Il mondo intero ora deve agire per aiutare le persone e i governi di Sierra Leone, Guinea e Liberia. Fallire porterà a conseguenze imprevedibili, ma disastrose, per le popolazioni dei Paesi colpiti e ben oltre. Finché un solo caso di Ebola continuerà ad essere registrato in una delle 3 nazioni africane più afflitte – ha concluso – nessun Paese del mondo potrà essere al sicuro”.
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VIE DI CONTAGIO – Il sangue e gli organi di un paziente infetto possono trasmettere l’Ebola anche prima della comparsa dei sintomi. A sottolinearlo è il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) ai membri dell’Unione Europea. La malattia può trasmettersi da una persona ad un’altra subito dopo la comparsa dei sintomi ed una incubazione della durata di 21 giorni.
COPPA D’AFRICA – Il governo marocchino, vista la veloce espansione del virus, ha chiesto il rinvio della Coppa d’Africa in programma dal 17 gennaio all’8 febbraio 2015. Ad annunciarlo è il ministero dello Sport del Marocco spiegando che tale richiesta è stata fatto per “evitare assembramenti cui partecipino Paesi colpiti dal virus”.
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OLTRE 4.000 MORTI – L’epidemia di Ebola, intanto, ha portato alla morte oltre 4.000 persone in Africa Occidentale. I dati sono stati diffusi direttamente dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr). In totale si registrano 4.033 decessi su 8.399 casi in data 8 ottobre. Il maggior numero di vittime si è avuto in Liberia (2.316), seguita dalla Sierra Leone e dalla Guinea. I paesi ufficialmente colpiti sono Guinea, Liberia, Sierra Leone, Nigeria, Senegal e Stati Uniti. “La diffusione di Ebola è molto rapida e i casi raddoppiano ogni tre o quattro settimane – ha detto l’inviato dell’Onu per Ebola David Nabarro -. Il virus non colpisce più solo una zona definita, ma tutta la regione, e la minaccia riguarda tutto il mondo. Non ho mai affrontato una sfida come questa nella mia vita professionale”.