Domenico Maurantonio era uno studente di 19 anni ed è stato trovato morto dopo essere precipitato dal quinto piano di un albergo a Milano. Frequentava il liceo Ippolito Nievo, uno dei più noti a Padova, dove abitava, e si trovava a Milano, nell’hotel Da Vinci, in via Senigallia (Comasina) nella zona nord della città in gita scolastica in occasione di Expo 2015. Non è ancora chiaro, dai primi accertamenti, se lo studente si sia lanciato nel vuoto o se sia caduto accidentalmente. Le forze dell’ordine hanno trovato dei lividi su un braccio, forse relativi a una stretta. Dalle indagini Domenico non soffriva di problemi psicologici e non ha lasciato messaggi d’addio, tuttavia non si riesce a ricostruire le dinamica dell’accaduto.
La madre Antonia Comin, intanto, un’insegnante di italiano e latino in un liceo padovano riversa la sua rabbia e il suo dolore su Facebook e scrive: “L’ho affidato alla scuola e torna cadavere”. Antonia ricorda il suo unico figlio come una persona serena e felice che aveva mille interessi e passioni, e sostiene inoltre che non si sarebbe tolto la vita. La donna aggiunge in un post: “L’hanno lasciato morire, solo e nell’indifferenza generale. Non ci sono lacrime né parole che posso esprimere il vuoto, la privazione, l’assurdità di tutto, il silenzio innaturale”. Infine ringrazia tutti e ribadisce che se fosse rimasto a casa, Domenico sarebbe ancora vivo, che avrebbero chiamato un’ambulanza.
Le indagini tuttavia sembrano escludere la morte accidentale dello studente e si aspettano i risultati delle analisi farmacologiche. Questo si spiega perché il parapetto da cui è precipitato Domenico sarebbe alto un metro e 10 centimetri, un’altezza che incute il timore che lo studente possa essere salito volontariamente o sia stato costretto a salirvi. Delle immagini, non relative alla caduta, potrebbero aiutare i pm e la polizia.