Expo 2015 è giunto al termine e, a dichiarare ufficialmente la fine dell’Esposizione Universale, è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul palco dell’Open Theatre. Oltre al premier Matteo Renzi, insieme a alcuni suoi ministri come Maurizio Martina e Roberta Pinotti, vi era il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il sindaco di Milano e il presidente della regione Lombardia.
Il sindaco Pisapia, alla cerimonia di chiusura di Expo, ha affermato: “Amici che avete scritto con noi questa esposizione, tutti insieme salutiamo Expo 2015. Quando una cosa finisce c’è sempre un po’ di malinconia, ma Milano saluta il mondo mostrando di cosa è capace Italia”. A lui si accoda il presidente della regione Roberto Maroni: “Ce l’abbiamo fatta tutti insieme, Milano, la Lombardia e l’Italia intera. L’Italia ha vinto la sfida: dare il meglio di sé. C’è grande euforia, soddisfazione e orgoglio per aver vinto la sfida”.
Il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, invece, ha mostrato un’immagine ricordato il tragico evento avvenuto in Nepal. Ecco le sue parole: “Quella dei nostri operai e artigiani che nelle ore successive al tragico terremoto in Nepal si sono rimboccati le maniche per concludere gratuitamente il padiglione al posto dei loro colleghi tornati a casa per prestare soccorso ai loro cari. A loro dico grazie per questa stupenda lezione – conclude Martina. “Ora possiamo davvero dire ‘missione compiuta’”.
Standing ovation per il commissario unico Giuseppe Sala alla cerimonia finale di Expo che, assalito dalla commozione, ha affermato: “Ho il piacere di annunciare che un’ora fa, quando l’ultimo visitatore ha varcato i tornelli, abbiamo superato i 21,5 milioni di biglietti di ingresso emessi. Grazie a Tutti”. Poi ha ringraziato tutti i lavoratori che hanno reso possibile Expo, i volontari e i “cento detenuti che hanno dimostrato la loro voglia di riscatto. Quello di oggi non è solo il senso della vittoria ma di avere fatto il nostro dovere”.
“Expo ha detto qualcosa anche agli italiani sulla loro identità”, ha aggiunto Sala. “Abbiamo stupito il mondo con la nostra organizzazione, ma lo abbiamo conquistato grazie alla grande prova di civiltà”. Infine, dopo il passaggio di consegne tra Milano e Dubai, prossima meta dell’Expo nel 2020, sul palco ha preso la parola il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“L’expo 2015 è come un ponte verso il futuro. La giornata di oggi non è un addio ma un passaggio. È l’inizio di un nuovo impegno civico. Del resto, i risultati vanno oltre la cifra, imponente e davvero lusinghiera, dei 21 milioni di visitatori registrati”, ha detto il presidente. Poi, ha aggiunto: “Il maggiore successo dell’Expo, e dunque il suo lascito, sta nell’aver cercato di definire il cibo e l’alimentazione come lingua comune dei popoli. Al contrario. È espressione di dialogo e di valorizzazione delle biodiversità; manifesta conoscenza e rispetto delle culture e delle loro radici; è scoperta di valori e interessi convergenti in nome dell’uomo. Rappresenta l’antidoto alla nuova Babele e alle esclusioni che la società globale può generare se non viene governata”.
“L’Albero della Vita, dopo essere stato il suo punto principale di attrazione, al centro dell’attenzione dell’area espositiva, rappresenta simbolicamente la sua eredità. L’immagine di questo albero, con le radici ben piantate nella terra, i rami rivolti verso l’alto, la sua struttura carica di tecnologia ed espressione di molteplici conoscenze, è ormai divenuta familiare. Mi auguro che rimanga come testimonianza della rete di intelligenze e di solidarietà che Milano – alla quale rivolgo il mio ringraziamento, caro Sindaco – ha messo in campo nell’arco di questi sei mesi”.