SINAI – Mentre le autorità russe e egiziane spazzano via le presunte rivendicazioni dello Stato Islamico in seguito allo schianto dell’aereo russo e alla morte di 224 passeggeri, si delinea l’ipotesi di un attentato. Il Regno Unito ha dichiarato, tramite un portavoce del primo ministro David Cameron, di temere che lo schianto dell’aereo sia stato provocato da un ordigno esplosivo a bordo del velivolo. Anche gli Stati Uniti tendono sempre più per l’ipotesi del terrorismo. Una fonte anonima, infatti, ritiene altamente probabile che si sia trattato di una bomba. Anche i canai televisivi CNN e NCB hanno citato fonti che la pensano allo stesso modo.
Gli esperti affermano che anche una bomba di piccola taglia sarebbe sufficiente ad aprire uno squarcio nella carlinga e dislocare l’aereo a causa della pressione a un’altezza elevata. Il portavoce britannico, così come l’ufficiale americano sulla CNN, ha precisato che non si può ancora stabilire chiaramente che cosa abbia provocato lo schianto aereo.
Quattro giorni dopo la catastrofe aerea in Sinai, rivendicata dallo Stato Islamico, Londra ha annunciato la sospensione dei voli tra la stazione balneare di Sharm el-Sheikh, da cui è partito l’aereo Metrojet, e il Regno Unito, “per precauzione”. L’Irlanda ne ha seguito l’esempio e ha richiesto alle compagnie aeree di seguire le stesse disposizioni e di non sorvolare più il Sinai.
Nel frattempo, martedì lo Stato Islamico ha pubblicato un nuovo video in cui ribadisce di essere all’origine dell’abbattimento dell’aereo russo. Nel filmato un miliziano si congratula in russo con “i suoi fratelli dello Stato Islamico, in particolare della regione del Sinai, per aver abbattuto l’aereo di crociati russi miscredenti“. Lo Stato Islamico presenta lo schianto aereo come una rappresaglia contro i bombardamenti russi in Siria.