La regione Lombardia, grazie al governatore Roberto Maroni, ha imposto per ragioni di sicurezza il divieto di accesso delle persone con il volto coperto a edifici pubblici. Per tanto, saranno vietati burqa, niqab (anche se non espressamente citati) e qualsiasi altro indumento che possa coprire la faccia e rallentarne il riconoscimento. La misura è stata richiesta dalla Lega Nord a seguito degli attacchi di Parigi dello scorso novembre. La normativa si richiama alla legge nazionale del 1975 che vieta di presentarsi con il volto coperto senza apparente motivo. Il velo indossato dalle donne islamiche, però, è sempre stato considerato come un’eccezione perché considerato per legge come una valida giustificazione.
La nuova normativa consentirà agli addetti ai controlli della Lombardia di non far entrare chiunque si presenti con la faccia coperta. Il governatore Maroni ha confermato: “Abbiamo adeguato il regolamento e ora chi controlla gli ingressi potrà non far entrare chi si presenta con il volto coperto”. Simona Bardonali, assessore regionale della sicurezza, ha aggiunto che in questo modo tutti dovranno essere riconoscibili e che questa è sola una modifica ad una legge già esistente. Le strutture pubbliche della Lombardia avranno tempo fino al 31 dicembre per adeguarsi alle nuove disposizioni che entreranno in vigore a partire dal primo gennaio del nuovo anno. Si tratta di una manovra necessaria per combattere il terrorismo o solo di una mossa liberticida?