Milano – Era ritenuto un magistrato dalla condotta irreprensibile, degno di indossare quella toga che gli ha donato lustro e potere all’interno della “deus ex machina” della giustizia italiana e lombarda. Smessa la “divisa d’ordinanza” per andare in pensione, però, un 73enne ha svelato l’altra faccia del magistrato incorruttibile, fatta di perversioni messe in atto con il “comprato beneplacito” di alcuni minorenni, specialmente di etnia rom. L’arresto ai danni di questo giudice – di cui non è stato reso noto il nome, per proteggere le vittime minorenni dei suoi abusi – è stato effettuato dalle forze dell’ordine lo scorso 20 ottobre, ma è stato reso noto solo in queste ore. Le accuse che pendono sul pensionato ex magistrato sono gravi: si parla di prostituzione minorile e pedopornografia.
DA AGNELLO A LUPO. Il 73enne ex magistrato adescava le sue vittime minorenni – specialmente romeni e nordafricani – nelle vicine stazioni ferroviarie, promettendo loro esigue cifre in denaro in cambio di rapporti da consumare in sordide camere d’albergo. L’orco di toga vestito è stato incastrato dagli inquirenti che si sono occupati del caso – il PM Bianca Maria Eugenia Baj Macario e il Procuratore Aggiunto coordinatore del pool Reati Sessuali Pietro Forno – dopo che sul telefonino di una delle presunte vittime era stato rinvenuto il numero dell’ex magistrato.
L’indagine, partita da Roma, è stata lunga ed intensa e nulla è stato lasciato al caso per incastrare l’adescatore di minorenni. Intercettazioni e pedinamenti hanno condotto alla choccante scoperta: il 73enne è stato colto in una camera d’albergo in flagranza di reato, in compagnia di un 16enne romeno e dello zio 20enne del minorenne, anch’egli romeno. Quest’ultimo avrebbe intascato una “mazzetta” per organizzare l'”appuntamento” tra il magistrato ed il ragazzino e rivestirebbe un ruolo chiave nella tremenda inchiesta: l’uomo sarebbe, infatti, il “mediatore” tra i minorenni e l’orco pensionato.