Adescava minorenni in hotel: ex magistrato finisce in manette

LA DIFESA. Il 73enne, attualmente in stato di fermo, rimanda al mittente le accuse, ammettendo solo a metà la sua perversione. L’uomo non ha mai negato di amare i “visi fanciulleschi”, ma smentisce di essere stato consapevole di andare a letto con dei minorenni. L’avvocato Cristina Bava, incaricata di difendere il 73enne, avrebbe scagionato il suo assistito sottolineando come i 6 minorenni importunati dall’ex giudice avessero, almeno in 5 casi, mostrato documenti falsi all’imputato, millantando di avere più di 18 anni. Nel sesto caso, invece, l’ex magistrato – da tempo affetto da depressione cronica, almeno secondo la difesa del 73enne – avrebbe equivocato l’età del ragazzino.

L’uomo ha anche una risposta pronta all’accusa di aver pagato i minorenni che avrebbero intrattenuto rapporti intimi con l’accusato. I pagamenti sarebbero stati, per l’uomo, prove dell’affetto incondizionato nutrito per i giovani, mentre il pagamento di 500 euro al 20enne romeno, mediatore tra l’ex magistrato ed i minorenni, sarebbe stato versato dall’uomo per permettere all’immigrato di poter andare a trovare moglie e figlio in Romania. Generosità immotivata o pagamento per uno sporco servizio? Il 73enne, infine, avrebbe fornito una risposta anche all’accusa alla richiesta, sempre effettuata al 20enne romeno, di poter reperire materiale video e fotografico degli incontri “hot” con i minorenni. “Parlavo delle foto della moglie e del figlio in Romania”, sostiene l’ex giudice. Che, da irreprensibile uomo di giustizia si è trasformato in mostro dalla condotta malata e riprovevole.