Undici arresti per pedofilia sono stati effettuati tra Lombardia ed Emilia Romagna nel corso di una maxi inchiesta che ha fatto emergere sconcertanti verità. Un prete, un allenatore di calcio giovanile, persino un vigile urbano sono finiti in manette con l’infamante accusa di adescamento minorenni e per aver intrattenuto rapporti sessuali con loro. Il blitz dei Carabinieri, eseguito tra Brescia, Bergamo, Milano, Monza, Pavia e Parma, ha coinvolto almeno una ventina di persone. Le indagini hanno preso il via lo scorso anno proprio a Brescia, con un ampio dispiegamento di forze dell’ordine.
SGOMENTO. Le vittime di questi vili reati di pedofilia adescavano i potenziali “clienti” in rete; una volta concordato il pagamento e le modalità di incontro, i rapporti venivano consumati spesso a bordo di autovetture, in luoghi isolati, come parcheggi deserti, o addirittura negli appartamenti degli indagati. Sin dallo scorso agosto i militari della Compagnia di Brescia e della Sezione di Polizia Giudiziaria hanno lavorato senza sosta per identificare non solo i pedofili, ma anche le vittime di questo giro di pedoprostituzione e pedopornografia, riuscendo ad individuare almeno quattro minorenni.
LA CONDANNA DELLA CURIA. Choccata dal coinvolgimento di un sacerdote nella vasta e squallida rete di pedofilia è la Curia di Bergamo che, in una nota ufficiale, esprime sgomento per l’iscrizione di don Diego Rota, sacerdote di Solza, nel registro degli indagati. “Le gravi accuse di cui è imputato suscitano nel Vescovo e nella nostra comunità diocesana stupore, sgomento e profondo dolore. Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno. Siamo consapevoli – conclude la Curia bergamasca – Che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino, confidando nell’opera di coloro che sono chiamati a garantirle”.