Castellamonte (Torino) – Sguardo intenso, modi seducenti, efferato istinto omicida. Il distacco mostrato dagli inquirenti che lo hanno fermato per il delitto della povera insegnante Gloria Rosboch è solo una delle milioni di sfaccettature che caratterizzano il complesso ego del 22enne Gabriele Defilippi, ex allievo della vittima. Un signor “Uno, Nessuno, Centomila”, per citare Pirandello, un giovane capace di circuire un’adulta istruita, talmente abbagliata dalla bellezza dei 22 anni del ragazzo da prestargli una cifra considerevole e, proprio per quei soldi, trovare la morte in maniera drammatica proprio per mano di Defilippis e del suo presunto amante, il 53enne Roberto Obert.
MACHIAVELLICO. Dalle indagini condotte sulla personalità del 22enne Gabriele Defilippi emerge un quadro inquietante. Il giovane si è rivelato essere un vero e proprio istrione, e non solo in fatto di look: dalla chioma selvaggia color platino ad uno stile più “emo” che riecheggia quello di una nota band, i Tokio Hotel, il giovane killer pare abbia sempre amato stupire, attirando così le “intime” simpatie di donne adulte, single o sposate, che Gabriele era solito adescare in chat.
Dopo aver intrattenuto con le sue “vittime” passionali e bollenti incontri, Gabriele Defilippi era solito ricattare le povere donne, estorcendo loro ingenti somme di denaro con il più antico e vile dei ricatti. L’ex studente, infatti, immortalava ogni istante dei suoi incontri sessuali con la partner di turno, minacciandola in un secondo tempo di diffondere gli scatti “hot” qualora non avesse ricevuto in cambio la cifra richiesta.
Il bello e dannato del torinese, inoltre, interagiva sui numerosi social network esistenti usando diversi pseudonimi ed inventandosi, ad ogni “clic” di mouse, professione, età anagrafica, abitudini sempre diversi. Mille vite racchiuse nella mente di un ragazzo emotivamente “glaciale”, che ha commesso un omicidio con la stessa empatia con la quale ingannava ogni giorno una donna diversa, senza avere mai il benché minimo ripensamento.