La situazione in Iraq si fa sempre più critica. Tra attentati e manifestazioni contro l’attuale governo, si è stimato che le vittime sono più di 700 nel solo mese di aprile 2016. Le ultime notizie riguardano diversi attentati nella città di Baghdad: sono state 72 ore terrificanti per la capitale irachena.
Baghdad è stata vittima di tre attentati nel giro di pochi giorni, tutti rivendicati dall’Isis. Il primo si è verificato il 30 aprile, nella periferia orientale della città, dove un’autobomba è esplosa uccidendo 19 persone; le vittime sono tutti fedeli sciiti che si stavano recando in un tempio per il consueto pellegrinaggio annuale. Ogni anno, infatti, i fedeli si riuniscono per venerare la commemorazione dell’imam Kadhim, attirando nella capitale migliaia di credenti; gli sciiti rimangono quindi uno dei bersagli prioritari degli uomini del “Califfato”.
L’altro attentato è avvenuto il primo maggio, dove ad esplodere questa volta sono state addirittura due autobombe a sud di Baghdad. A morire sono state almeno 18 persone. La prima esplosione si è verificata vicino agli uffici governativi nella zona di Samawah, mentre la seconda è avvenuta pressa una stazione di autobus. Varie fonti locali, tra cui anche la polizia, hanno rivelato che il triplice attacco è stato rivendicato dall’Isis. Lo stato islamico ha infatti diffuso un tweet nel quale dichiara la responsabilità degli attentati.
L’Iraq si trova quindi in uno stato di allerta alto; a peggiorare la situazione già alquanto estenuante sono i numerosi attacchi al Parlamento di Baghdad. Sempre il 30 aprile, un gruppo di manifestanti, sostenitori del leader sciita Moqtada al-Sadr, hanno preso d’assalto il Parlamento iracheno per protestare contro i deputati che non hanno accolto le loro richieste riguardanti il cambiamento all’interno della compagine del governo. Inizialmente la manifestazione era cominciata pacificamente ma a fine serata è stato proclamato lo stato di emergenza, poi smentito. Decine di persone sono rimaste ferite durante gli scontri con le forze di sicurezza.
Dopo 13 anni dalla fine del governo del dittatore Saddam Hussein, l’Iraq sembra essere un paese fuori controllo. Secondo alcuni dati forniti dalle Nazioni Unite, solo nel mese di aprile 2016 sono stati uccisi 741 iracheni, mentre 1.374 è il numero di persone ferite in atti di violenza, conflitti armati e terrorismo, cifre decisamente allarmanti.