Lo scorso 5 ottobre, il New York Times ha rivelato uno dei più grandi scandali inerente ad Hollywood e al mondo dello spettacolo in generale. Il produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein avrebbe molestato svariate donne, tra queste numerose attrici.
Le prime ad uscire allo scoperto sono state Ashley Judd e Rose McGowan. La prima ha sostenuto che Weinstein, si sia presentato ad una colazione di lavoro in accappatoio, e che le abbia chiesto di guardarlo mentre faceva la doccia. Rose McGowan oltre al produttore ha denunciato Matt Damon, Ben Affleck e Jeff Bezos per averlo protetto.
Nei giorni successivi si sono fatte avanti altre vittime di Weinstein. Le donne che hanno parlato, e che sono riuscite a mettere da parte il timore di quel mostro sacro, sono 35. Tra queste anche Asia Argento, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow. Si è aggiunto anche lo stupro. La figlia del regista italiano dopo la confessione, si è ritrovata disgustosamente aggredita sui social da certi, che le hanno scritto di “essersela cercata”. Weistein è stato lasciato dalla moglie, e pentito ha deciso di curarsi.
Adesso il caso Weinstein, sta facendo parlare e twittare mezzo mondo. L’ attrice Alyssa Milano ha lanciato su twitter l’hashtag #MeToo, per raccontare le molestie subite. In neanche 24 ore c’è stata la condivisione di quasi un milione e mezzo di utenti.
Molte donne in questi giorni, stanno dunque trovando il coraggio di raccontare quello che hanno subito. Un’ altro esempio è quello di Miriana Trevisan, la quale in un suo articolo sul sito Linkiesta, spiega come funziona a volte, l’avanzamento di carriera femminile all’interno del mondo dello spettacolo italiano. L’ex Velina di striscia racconta che durante la sua carriera, è stata più volte invitata in camerino o in albergo, da registi e produttori. Scrive la Trevisan : “ Ti fai le feste ma eviti gli incontri, prendi il taxi per tornare a casa piuttosto di qualche auto di lusso; fai finta di non avere capito di essere stata invitata sullo yacht finché alla fine non ti invitano più davvero. Molte delle mie colleghe negli anni del mio lavoro in televisione mi hanno detto la stessa cosa: “hai potenzialità (dicevano bellezza ma intendevano la figa) e non la sfrutti, sei un pazza”.