Nonostante manchi ancora il Gran Premio di Abu Dhabi per concludere la stagione 2017 di Formula 1, con i mondiali costruttori e piloti già assegnati matematicamente a Mercedes e Lewis Hamilton, è inevitabile che tutte le attenzioni di addetti ai lavori e appassionati siano già rivolte alla prossima annata. A tal proposito, in merito al mercato piloti, se da un lato i top-team hanno già comunicato quali saranno i rispettivi portacolori per il prossimo anno, dall’altro c’è ancora da piazzare qualche piccolo tassello che, però, potrebbe risultare di fondamentale importanza soprattutto per aspetti legati a fattori economico-strategici. Detto del sempre più probabile e suggestivo ritorno di Kubica in Formula 1 al volante della Williams, in questi giorni sta tenendo banco la questione Sauber che potrebbe stringere un accordo con Alfa Romeo dietro la supervisione della Ferrari.
Già nel mese di settembre si era parlato di un incontro di Sergio Marchionne con i vertici Sauber in Svizzera, presso la sede della scuderia elvetica proprio per discutere di un eventuale ritorno nella massima disciplina motoristica dell’Alfa Romeo. Naturalmente siamo di fronte ad una trattativa a dir poco complessa che, tra aspetti economici e sportivi, deve necessariamente trovare un punto d’incontro tra le necessità dell’azienda italiana e quelle del team di Hinwil. Le ultime indiscrezioni parlano di ulteriori approfondimenti che, però, potrebbero riportare ad un rientro di Alfa Romeo nel Circus soprattutto come marchio prestigioso. La storica società milanese, infatti, non dovrebbe tornare con un suo autonomo reparto corse, ma potrebbe associarsi alla Sauber con il suo leggendario marchio che andrebbe a rinominare la fornitura di propulsori alle monoposto svizzere. In altre parole, le power-unit Ferrari girate in dotazione alla scuderia del team principal Frederic Vasseur, avrebbero il logo e il nome dell’azienda del Biscione. Questa non sarebbe un’assoluta novità e nemmeno un’azione contraria al regolamento poiché, ad esempio, già quest’anno la Red Bull ha corso con propulsori Renault “ribattezzati” Tag-Heuer.
Qualora l’accordo Sauber-Alfa Romeo-Ferrari dovesse limitarsi a questa fornitura rinominata di motori con integrazione del cambio e magari con un nuovo look per le vetture svizzere che metterebbe in risalto la presenza del marchio italiano, si tratterebbe più che altro di un’operazione di marketing che avrebbe un impatto piuttosto minimo sulla situazione finanziaria del team elvetico. Certo, ci sarebbe la speranza di attirare maggiori sponsor e investitori grazie all’eventuale alleanza con l’azienda del Biscione, ma anche in questo caso si tratta di prospettive piuttosto labili per un team che ha bisogno di liquidità. Ad ogni modo, siccome le trattative sono ancora in essere, non si può scartare a priori la possibilità che Ferrari-FCA possa entrare in qualche modo nella gestione societaria della squadra elvetica, con un maggior coinvolgimento finanziario e strategico.
Questa situazione ancora indefinita sta avendo e quasi certamente avrà delle conseguenze anche sui piloti. Infatti al momento la Sauber è una delle pochissime scuderie a non aver ancora ufficializzato le guide per la stagione 2018 di Formula 1. Il giovane Charles Leclerc dovrebbe essere quasi certo di ottenere un volante, mentre per il secondo sedile c’è ancora qualche dubbio su due principali candidati. In linea di massima, Marcus Ericsson non dovrebbe essere riconfermato, sostituito dall’italiano Antonio Giovinazzi, il cui nome andrebbe associato proprio al ritorno, seppur parziale, di Alfa Romeo nel Paddock. Tuttavia, se si dovesse confermare la presenza dell’azienda milanese solo come logo sui propulsori Ferrari e sulle livree delle monoposto, il nome di Ericsson potrebbe fortemente tornare di moda, poiché a quel punto l’apporto economico che porterebbe lo svedese al team svizzero risulterebbe fondamentale.
La vicenda, dunque, risulta ancora piuttosto intricata e ricca di punti interrogativi. Certo, qualora dovesse arrivare un annuncio su un eventuale rientro di Alfa Romeo in Formula 1 con motori della Ferrari, sarebbe certamente un ritorno suggestivo per la storia dell’azienda italiana, ma poco significativo in termini sportivi, con l’ipotesi Giovinazzi che rischierebbe di tramontare definitivamente.
Patrizia Gallina