È stata un’edizione fuori dagli schemi quella dei Golden Globes 2018, l’evento super glamour considerato un’anticamera degli Oscar. Formalmente si tratta di una sfida all’ultimo “globo” per la bravura di attori e registi. Ma di fatto la vera gara riguarda il dress code: abiti coloratissimi ed eccentrici, scolli vertiginosi e spacchi da far girare la testa. Insomma una sfilata di moda che vede protagoniste le splendide e irraggiungibili dive hollywoodiane.
Quest’anno, però, tutti i trend setter che aspettavano col fiato sospeso e occhi a “polaroid” l’attesissima parata di star, sono rimasti spiazzati (o delusi?) nel vedere che tutte le dive (e i divi) indossavano outfit total black. Non si tratta di un caso, ma di un messaggio solidale. Forse per la prima volta non si vede rivalità, ma unione tra i più grandi pilastri di Hollywood. La parata di abiti neri sul red carpet è un messaggio di protesta, delle donne in particolar modo, contro gli abusi e le molestie nello show business. La miccia è esplosa in seguito alle due inchieste contro il super produttore Harvey Weinstein e poi diffusasi nei confronti di tanti altri uomini di spettacolo (da Kevin Spacey a Paul Haggis).
Si può definire, quella del 2018, un’edizione “rosa” dei Golden Globes. Non solo per la solidarietà che ha unito le star hollywoodiane (da Angelina Jolie a Natalie Portman, fino all’italianissima Alessandra Mastronardi), ma anche per la vittoria di film quali “La forma dell’acqua” di Del Toro e “Tre Manifesti” con una straordinaria Frances McDormand, tutti film nell’ottica della femminilità. Forti e commoventi anche i discorsi di Oprah Winfrey a Laura Dern, focalizzatisi sul tema della violenza e della necessità di ribellarsi al silenzio, ma anche sulle questioni salariali, caratterizzate spesso dalla mancanza di equità tra uomini e donne.