E’ stata ritrovata in Svizzera la piccola Mia Montemaggi, la bambina francese di 8 anni rapita martedì scorso da tre uomini per conto della madre.
La bambina era in uno stabile occupato in compagnia della madre, Lola Montemaggi.
La donna, per sentenza del tribunale, non poteva vedere da sola la figlia.
Per il rapimento erano in arresto quattro uomini, schedati dai servizi per la loro vicinanza con gruppi di estrema destra, complottisti ma soprattutto ben armati. Con gli esplosivi che la polizia ha trovato nelle loro case, volevano compiere attentati.
I servizi francesi avevano fin dalla fine di marzo informazioni su un progetto di rapimento di un bambino a Epinal per restituirlo ai genitori.
Esattamente quanto accaduto alla piccola Mia.
La madre, Lola Montemaggi, 28 anni, con un passato turbolento e macchiato da violenze, non aveva più il diritto di vedere la figlia da sola per ordine del tribunale. La piccola risiedeva dalla nonna materna e i rapitori si sono finti funzionari dei servizi sociali per portarla via.
Bambina rapita: la confessione
I quattro arrestati, da giovedì sotto interrogatorio, hanno in breve ammesso di aver agito per riportare la bambina alla madre.
Il legame è emerso anche perché Lola Montemaggi, sul suo profilo Facebook, postava messaggi contro le regole sanitarie anti-Covid.
Anti-mascherine, anti-vaccini, anti-lockdown, hanno spiegato agli inquirenti che la madre di Mia li aveva contattati sul web per chiedere loro di rapire la figlia: “Restituire una bambina a sua madre non è un reato“, ha proclamato uno di loro.