Encelado, una delle più piccole lune di Saturno, potrebbe nascondere sotto la sua superficie ghiacciata un grande oceano dal fondale roccioso e potenzialmente in grado di ospitare la vita.
La scoperta, pubblicata su Science, si deve al gruppo di Luciano Iess, dell’università Sapienza di Roma, ed è finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
Quello che è stato visto nello spazio è un’esplosione di acqua, idrogeno e metano.
Sostanze molto familiari associate alla presenza di vita.
Encelado potrebbe ospitare “metanogeni”, ovvero microbi che divorano idrogeno e anidride carbonica ed eruttano metano.
Lo studio ha visto la collaborazione con il California Institute of Technology (Caltech) e con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.
Con Iess hanno collaborato Marzia Parisi e Marco Ducci, della stessa università, e Paolo Tortora dell’università di Bologna.
Spazio: le parole di Iess
”I dati sono sorprendenti’‘, ha detto Iess. ”C’è una ragionevole certezza – ha aggiunto – che in quell’oceano nascosto possa esistere un ambiente potenzialmente favorevole alla vita. Non possiamo escluderla, anche una piccolissima probabilità sarebbe un risultato straordinario”.
Dal diametro di 500 chilometri, Encelado ha attirato l’attenzione dei ricercatori dopo la scoperta di misteriosi geyser.
Getti d’acqua e vapore scoperti nel 2005 nel polo Sud della luna grazie alla missione Cassini, alla quale l’Asi collabora con Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa).
”Un fenomeno sorprendente – osserva Iess – perché, con una temperatura alla superficie di meno 180 gradi, Encelado è un corpo assolutamente freddo, tuttavia ha una sorgente di energia in grado di sciogliere il ghiaccio, mantenendo l’acqua allo stato liquido”.
All’epoca Cassini aveva anche rilevato la presenza di materiale organico nei getti di vapore.
Potrebbero esserci nuove scoperte
“I metanogeni sono in grado di spiegare la quantità di metano“, afferma Antonin Affholder, autore principale della nuova ricerca.
Dai dati raccolti da Cassini si è capito che questi segnali potrebbero essere un indizio potenziale per la vita.
“Non conosciamo l’origine di Encelado e non ne conosciamo l’età. Per questo non sappiamo della natura precisa del metano” ha spiegato Affholder.
Un altro satellite che potrebbe rivelare sorprese legate alla vita extraterrestre è Europa, una luna di Giove.
Secondo Affholder e i suoi colleghi “le maggiori scoperte astrobiologiche avverranno attraverso lo studio delle miscele atmosferiche di esopianeti che si riuscirà a studiare sempre più da vicino e di satelliti insospettabili nel sistema solare”.
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