Cosa sia accaduto a Marco Bernardini, titolare della You Smt di Rubano, è tutto da chiarire. Gli inquirenti stanno tentando di ricostruire proprio le ultime ore di vita di Marco che ha trascorso all’Hotel Zodiaco prima di raggiungere l’Hotel Firenze, dove ha trovato la morte.
I genitori ne avevano denunciato la scomparsa il lunedì, tre giorni dopo essere stato visto l’ultima volta dai dipendenti dell’albergo.
Ieri è stata eseguita l’autopsia, che dovrebbe rivelare il giorno del decesso e il motivo della morte.
Chi è Marco Bernardini, trovato in piscina?
Marco Bernardini, classe 1984, viveva nella stessa località termale, non molto distante dall’albergo dov’è stato trovato senza vita.
I carabinieri stanno vagliando ogni dettaglio, anche se la morte violenta è stata esclusa quasi fin da subito.
Non è da escludere che l’uomo possa essersi allontanato domenica sera dopo i festeggiamenti per la vittoria della Nazionale di calcio agli europei e sia caduto in piscina.
Un’ulteriore pista che gli inquirenti stanno seguendo è quella del suicidio, dettato da un momento di sconforto.
I carabinieri cercheranno anche di ricostruire gli ultimi giorni di vita del 37enne.
Il suo corpo era quasi irriconoscibile. Il ragazzo indossava un orologio Cartier, dettaglio decisivo per risalire alla sua identità.
Un imprenditore con tanti progetti, che apparentemente non aveva problemi finanziari.
Rimane da capire anche per quanto tempo il cadavere sia rimasto in acqua.
La disperazione dei genitori
I genitori non ritengono possibile che Marco possa essersi suicidato e propendono per una disgrazia a causa di uno stato di alterazione.
“Marco era entusiasta della vita, un ottimista, impossibile che si sia ucciso – dichiara il padre Alfredo – Non so cosa possa essere successo in quel momento“.
“Noi lo sentivamo poco perché lui lavorava tanto, anche troppo, io gli dicevo sempre di rallentare. L’abbiamo sentito venerdì su Whatsapp, un saluto veloce, come altre volte“.
Continua il padre: “Non so darmi una spiegazione, mio figlio non prendeva sostanze, non troviamo una ragione che giustifichi questa tragedia“.