Per la quarta volta nella sua storia, la seconda negli ultimi tre anni, il Manchester City si “laurea” campione di Inghilterra chiudendo ad 86 punti una delle Premier più avvincenti degli ultimi anni. Bastava un pareggio all’Etihad Stadium contro il West Ham degli italiani Borriello e Nocerino, ma i Citizens non vogliono correre alcun rischio. Sblocca al 39’ Nasri con un gran destro a giro da fuori area e ad inizio secondo tempo è Kompany a mettere il sigillo sulla partita e sulla Premier, mettendo in rete a pochi passi dalla porta.
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Grandi meriti vanno alla squadra allenata da Manuel Pellegrini, che finalmente riesce a scrollarsi di dosso la fama dell’eterno perdente. Tuttavia, la cavalcata vincente del Manchester City è stata sicuramente favorita dagli sbandamenti del Liverpool nel finale di stagione: un vero e proprio “suicidio” (calcisticamente parlando). Infatti, i Reds sono stati saldamente al comando della Premier fino a tre giornate dalla fine, ma hanno perso incredibilmente cinque punti in due partite. Prima sono stati sconfitti ad Anfield dal Chelsea di Josè Mourinho con una squadra largamente rimaneggiata in vista della semifinale di Champions contro l’Atletico, poi clamorosamente raggiunti sul 3-3 dal Chrystal Palace, dopo essersi portati in vantaggio per 3-0. Insomma, una rimonta compiuta in dieci minuti che sa tanto di beffa. Quindi, è stata inutile la vittoria del Liverpool di ieri sul Newcastle per 2-1, ma una nota di merito va ai tifosi dei Reds, che hanno comunque salutato e accompagnato i giocatori in campo col coro “You’ll never walk alone”: da brividi.
Tra gli altri verdetti di questa Premier, retrocedono West Ham, Sunderland ed Aston Villa; oltre al Manchester City si qualificano alla prossima Champions League Liverpool, Chelsea e Arsenal; ma vanno in Europa League Everton e Tottenham. Invece, il Manchester United, settimo con 64 punti, è fuori da tutto: la prima stagione del dopo Ferguson è stata fallimentare e servirà una profonda riflessione ai vertici della società.
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