Roma – Uno scippo sui vagoni della metro di Roma è finito in tragedia. E’ mistero sulle cause della morte dello scippatore, un cittadino moldavo di 52 anni, deceduto al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I. Stando alle prime ricostruzioni effettuate ieri nella notte, l’uomo sarebbe morto in seguito a un brutale pestaggio realizzato dalle persone che il borseggiatore moldavo aveva appena scippato in metro. I medici che hanno soccorso l’uomo hanno riscontrato una grave emorragia interna che sarebbe compatibile con le gravi percosse subite dallo scippatore.
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Lo scippo sarebbe avvenuto sui vagoni della metro di Roma intorno alle 23.30 di ieri sera. Il borseggiatore moldavo sarebbe stato trovato in fin di vita pochi minuti dopo il tentato borseggio dal personale di vigilanza in servizio alla fermata della linea A di Piazza Vittorio, nel centro della Capitale. Secondo alcune testimonianze rilasciate ai Carabinieri del commissariato Esquilino, il cittadino moldavo avrebbe borseggiato tre persone che viaggiavano sulla metro in direzione Anagnina. I tre avrebbero reagito allo scippo e avrebbero inseguito l’uomo fuori dai vagoni della metropolitana, sulla banchina e per i corridoi della stazione dove lo avrebbero raggiunto e preso a calci e pugni fino a ridurlo in una pozza di sangue. Poi i tre sono fuggiti facendo perdere le loro tracce.
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Questa mattina c’è stata una svolta nelle indagini, infatti la Questura di Roma ha diramato una nota in cui viene comunicato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza e dalle dichiarazioni dei testimoni, al momento non emergono responsabilità di terzi in merito all’accaduto. La Questura rimane in attesa dell’esame autoptico che potrà finalmente chiarire le reali cause del decesso dell’uomo. Tra le ipotesi, si sta vagliando anche la possibilità di un malore o di una violenta caduta del rapinatore sugli scalini della metro. Il corpo del borseggiatore è stato affidato intanto all’autorità giudiziaria, in attesa dell’autopsia che potrà chiarire ulteriormente la natura delle ferite lacerocontuse rinvenute sulla testa dell’uomo.