pena capitale.
Tornando alle frasi, spesso i condannati chiedono perdono, ripensano alle loro vite e meditano su una sentenza che, eseguita anni dopo, punisce persone molto cambiate.
Con «love», le parole più pronunciate sono «Dio» (o «Gesù») e «change», cambiamento: «Ci sono 300 persone nel braccio della morte e nessuna è un mostro. Tutti cambiano giusto? La vita è esperienza e le persone cambiano», «Sono una persona diversa, ma questo non cambia le cose cattive che ho fatto», «Cristo mi ha cambiato», «Vorrei tornare indietro e cambiare tutto ma è impossibile».
«Voglio ringraziare Dio per darmi questa opportunità di conoscerlo. Mi ha cambiato. Gesù è amore», ha dichiarato nel 1997 il serial killer Ricky Lee Green a cui sono stati attribuiti fino a 12 omicidi a sfondo sessuale. Qualcuno prova a ridere in faccia alla morte. «Sono pronto per il teletrasporto» ha detto un condannato nel 2011. Altri due hanno rivolto la loro ultima riflessione alla squadra di football americano dei Dallas Cowboys, uno al team di baseball dei Texas Ranger.
UNA DEDICA ALLE VITTIME DELL’11/9. Nel 2004 David Ray Harris ha dedicato le sue ultime parole agli eroi dell’11 settembre. Jeffrey Doughtie fu arrestato per un duplice omicidio nel corso di una rapina nel 1993, la sentenza fu eseguita otto anni dopo, nel 2001, le sue ultime parole sono una riflessione sulla pena capitale: «Per quasi nove anni ho pensato alla pena di morte. Se fosse giusta o sbagliata. Non ho nessuna… risposta. Non penso che il mondo sarà un posto migliore senza di me. Se volevate punirmi mi avreste dovuto uccidere il giorno dopo, non ora. Ora non mi fate del male. Ho avuto tempo di prepararmi, di dire addio alla mia famiglia, di portare la mia vita dove doveva essere». (CONTINUA A LEGGERE)