Niente carcere per Berlusconi: sconterà la condanna con servizi sociali

Silvio Berlusconi, leader Pdl, ex-premier
Silvio Berlusconi, ex-Presidente del Consiglio

Berlusconi – Milano. Nonostante la condanna sul caso Mediaset prevedesse 4 anni di prigione a carico di Silvio Berlusconi, l’ex-premier dovrà scontarne soltanto uno e neanche in cella: infatti, già 3 anni del totale erano stati coperti dall’indulto e, nonostante la pena sia stata aggravata dai 2 anni d’interdizione inflitti dalla Corte d’Appello di Milano, il periodo che Berlusconi dovrebbe passare dietro le sbarre si ridurrebbe a solo un anno. Per la precisione, 10 mesi che, per l’avanzata età del Cavaliere, dovranno essere scontati con servizi sociali. Si conclude così il caso Mediaset: la vicenda legata alla frode fiscale da 7,3 milioni di euro imputata a Silvio Berlusconi nel 2002 e nel 2003, per la quale la condanna definitiva è scattata solo l’agosto scorso, poco più di due mesi fa. Dopo lo scorso 11 ottobre, data del deposito dell’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali, la procedura è stata avviata davanti al Tribunale di Sorveglianza e dovrebbe concludersi entro la primavera 2014, quando, si spera, l’ex-premier potrà iniziare il percorso di reinserimento. Nel caso in cui, invece, l’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali non fosse accolta in Tribunale, a Berlusconi toccherebbe la detenzione domiciliare, motivo per il quale gli è stato preventivamente sequestrato il passaporto, ma nemmeno nel peggiore dei casi rischierebbe la prigione. Di fatto, nonostante la condanna sia stata ridotta a 12 mesi, la legge prevede che, in caso i primi 6 mesi in cui il condannato sconta la pena siano giudicati positivamente, la pena stessa possa essere ridotta di un mese e mezzo. Ancora non si sa se Berlusconi sconterà la condanna nella sua residenza nella Capitale, oppure in quella ad Arcore, fatto sta che alcune voci riferiscono che la sua difesa stia valutando un’eventuale richiesta di revisione del processo Mediaset, mentre i suoi legali hanno già annunciato l’impugnazione della condanna a 2 anni d’interdizione. Intanto, si aspetta il voto sulla decadenza da senatore del Cavaliere, per capire la piega che prenderà la politica italiana nei prossimi mesi.