La campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee del 25 maggio entra nel vivo con i capi dei vari schieramenti che fanno di tutto per tirare la volata ai loro schieramenti. Grillo e Berlusconi giocano a fare gli estremisti e fanno a gara a chi la spara più grossa, anche se si tratta di situazione opposte, poiché l’ex comico guida una cavalcata al rialzo che si preannuncia trionfale, l’ex cavaliere, invece, deve cercare di evitare il crollo totale della sua creatura politica.
In mattinata Grillo era stato intervistato dalla Rai dicendo: “Mi aspetto una marcia trionfale. Prima mi aspettavo di vincere, adesso stravinceremo. Basta un candidato più del Pd e abbiamo vinto”. Successivamente sul suo blog è apparso un “minipost” durissimo contro Napolitano, nel quale veniva consigliato al presidente della Repubblica di andare a “Cesano Boscone dove potrebbe incontrare con tutto comodo una volta alla settimana il noto pregiudicato Berlusconi”. La seconda cosa che dovrà avvenire”, ha continuato Grillo, “sono le elezioni politiche anticipate. La melassa del Potere cercherà in ogni modo di perpetuare sè stessa, lo sappiamo, ma per loro sarà comunque finita. O noi, o loro!”.
Berlusconi, dal canto suo, non contento della clamorosa gaffe sulla Shoah dei giorni scorsi ( l’ex cavaliere aveva dichiarato che per i tedeschi i lager nazisti non sono mai esistiti, suscitando un vespaio internazionale) ha attaccato duramente Napolitano dicendo che egli “aveva il dovere morale di concedermi la grazia” e non ha risparmiato critiche alla magistratura per la condanna inflittagli.
Renzi, nel pomeriggio ha twittato “Sulle riforme ci siamo, 80 euro ok, l’Irap va giù, pronti i soldi sulle scuole. Mercoledì PA. Con un pensiero affettuoso agli #amicigufi” esprimendo la sua soddisfazione per gli esiti degli incontri con i membri del suo partito sulla riforma del Senato e annunciando la prossima riforma della Pubblica Amministrazione. Renzi è al governo e lavorando alle riforme può vendere la sua merce meglio dei suoi competitor sul mercato elettorale.
La speranza è che non sia solo fumo negli occhi.