Siria – Navigando in rete, può capitare che l’ utente medio possa imbattersi in materiale di ogni genere: video, articoli, foto, spesso talmente cruente da suscitare sdegno e terrore persino negli animi meno sensibili ed essere prese, fino a prova contraria, per assolutamente vere. Molte notizie che viaggiano sul web, tuttavia, si rivelano essere delle colossali bufale. Difficili, ma non impossibili da smascherare, esse non passano inosservate sotto la lente d’ ingrandimento dell’ internauta più attento che, con molta fatica ma notevoli risultati, riesce a smascherare il “flop” che si nasconde dietro post di indubbio, pessimo gusto.
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Tra le bufale che, ultimamente, campeggiano “orgogliose” sulle bacheche dei social network più accreditati (che nonostante la loro brillante quotazione in borsa, non stanno attente alla divulgazione di certi contenuti nè alla loro attendibilità), una delle più orrende arriva dalla Siria. Numerosi utenti Facebook hanno condiviso, commentato, persino segnalato una terribile immagine di un omicidio che sarebbe avvenuto in Siria. La foto, introdotta da una didascalia scritta in arabo, mostra l’ immagine di una bella ragazza – di religione cristiana, stando alla traduzione del testo – “crocifissa” in maniera piuttosto cruenta da un gruppo di terroristi islamici. La colpa della giovane sarebbe stata quella, stando alla presunta notizia, di non essersi convertita alla fede musulmana. Il post ha fatto rapidamente il giro del mondo, choccando gli internauti siriani e non, i quali non hanno minimamente pensato a verificare la veridicità della notizia.
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La bufala avrebbe continuato a viaggiare indisturbata sulle principali pagine “social” se non fosse stato per un attento “navigatore”, Pietro Tagliapietra. Il giovane, con l’ ausilio di svariati (ed attendibili) motori di ricerca, ha scoperto la reale provenienza della foto che ha turbato, per parecchio tempo, l’ animo degli utenti Facebook, condizionati nel giudizio dai tragici avvenimenti che da tempo flagellano Siria e Medio Oriente. Il ragazzo ha successivamente reso noti i risultati sul suo blog, sottolineando come l’ immagine in questione sia stata “estrapolata” da un cortometraggio horror datato 2005, dal titolo “Inner Depravity”, che poco o nulla ha a che fare con la Siria. Il corto, infatti, è opera di un regista canadese, e ha sconvolto gli spettatori per la crudezza delle brevi scene che lo compongono. Stando ai commenti degli oltre 48mila internauti che hanno visionato il girato su YouTube, il lavoro del filmaker era talmente choccante da sembrare vero. Sembrare, appunto.