In occasione delle elezioni europee quando 2 milioni e trecentomila romani vanno alle urne per eleggere i loro rappresentanti al parlamento europeo, scoppia il nuovo scandalo Atac perché nelle varie sezioni ci sono tra gli scrutatori e i presidenti di seggio, ben 1220 dipendenti della municipalizzata, tra autisti e amministrativi.Al numero di autisti impegnati ai seggi, va aggiunto quello dei malati e assenti giustificati, che peseranno comunque sui 6400 complessivi. L’ Atac, quindi, dovrà sorbirsi il costo per i dipendenti mancanti, oltre alle spese aggiuntive per tamponare i servizi di trasporto e negli uffici: poco più di un milione e mezzo di euro.
Notevoli saranno, dunque, i disagi come conseguenza di questa situazione ed è probabile che molti cittadini anziani saranno scoraggiati dall’andare al votare andando ad ingrossare la schiera degli astensionisti, se di considera che Il 25 per cento della platea elettorale romana è rappresentata da ultra sessantacinquenni.
I politici parlano sempre di cambiamento, di rinnovo delle cose, ma poi la realtà è ben diversa. In Italia ci sono sempre le rendite di posizione, i giochetti di chi si crede furbo e vuole realizzare il proprio tornaconto infischiandosene della collettività. Questa situazione a Roma è una sconfitta del Pd, che ha come sindaco Marino, il quale, evidentemente è incapace di governare se si presentano ciclicamente tutti i vizi e le distorsioni di un diffuso malcostume. Ed è una sconfitta per il governo poiché per risolvere basterebbe che il ministro degli Interni adotti un provvedimento che escluda il personale dipendente dalle aziende di trasporto pubblico dalle funzioni di presidente, scrutatore e segretario di seggio. Analogamente a quanto previsto da un decreto del presidente della Repubblica, che esclude i dipendenti del ministero dei Trasporti ed i dipendenti delle Ferrovie.